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Sabato, 30 Marzo 2024
Politica

Rifiuti, firmata l’ordinanza per l’apertura della discarica di Albano. Il sindaco: “Atto ostile, faremo ricorso”

L'impianto resterà aperto 180 giorni. Protesta Borrelli il sindaco di Albano Laziale

L’aveva annunciato a margine del tavolo di confronto con Ministero della Transizione ecologica e Regione, a fine giugno. L’ha ribadito nel corso dell’assemblea straordinaria sui rifiuti. Ed ora l’ha confermato con una nota. Raggi ha firmato l’ordinanza per riaprire la discarica di Albano Laziale.

Cosa prevede l'ordinanza

L'impianto, come disposto dalla Sindaca, potrà accogliere fino ad un massimo di 1.100 tonnellate al giorno di scarti lavorati dagli impianti di trattamento, per un periodo di 180 giorni. “Il provvedimento - si legge in un comunicato della Città Metropolitana, di cui Raggi è la Sindaca - é  stato disposto per far fronte, nel breve periodo, alla crisi nella gestione del ciclo dei rifiuti che sta interessando le province del Lazio”. Non si fa direttamente riferimento alla Capitale, nella nota diramata dall’ex Provincia.
 
“L'ordinanza - si legge sempre nella nota -  individua la sussistenza di situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell'ambiente al fine di scongiurare il rischio di un'emergenza sanitaria. La riapertura della discarica di Albano era tra le ipotesi al vaglio dei tavoli tecnici convocati presso il Ministero della Transizione Ecologica”.

Una decisione contestata dai sindaci della provincia

Contro la decisione di Raggi si erano già schierati i colleghi che, con la fascia tricolore,  il 14 luglio si erano dati appuntamento in piazza del Campidoglio. A loro la Sindaca aveva rivolto un appello, chiedendo di sostenerla nell’apertura sia di questa discarica che di quella di Colleferro. Lasciati in piazza a protestare, senza la possibilità di accedere in Aula Giulio Cesare, i sindaci hanno già respinto al mittente l’appello di Raggi.

Albano ricorre al TAR

La decisione di riaprire la discarica di Albano Laziale, chiusa nel 2016 a seguito dell’incendio ad un TMB ad essa collegato, è stata contestata anche dal primo cittadino del comune castellano. “Virginia si sveglia a mezzanotte. E a mezzanotte e qualche minuto fa protocollare l'ordinanza per riaprire la discarica di Albano. Pensa così di aver fatto i compiti a casa, quelli assegnati dal ministero, che dovrebbe fare da facilitatore per aiutare a trovare soluzioni sostenibili ai danni causati dalla Raggi a Roma, ed invece prova a fornirgli l'alibi. Faremo anche noi i compiti: studieremo bene l'ordinanza che impugneremo al TAR. Restiamo convinti che il metodo usato rimane inaccettabile” ha commentato Massimiliano Borrelli, il primo cittadino di Albano.

La pugnalata

“Non c'è stato nessun confronto con i territori, ma solo l'arroganza di chi si sente immune solo perché è il sindaco della Capitale. E quando non basta, ci si ricorda di avere anche la carta intestata della Città Metropolitana”  ha commentato Borrelli che giudica il provvedimento firmato da Raggi “un atto ostile” contro il quale si sono già espressi tanti sindaci "prima dal prefetto e poi fuori dal Campidoglio”. L'ordinanza è vista quindi come “una pugnalata” nei confronti dei ”tanti Comuni che con fatica da anni hanno lavorato per ridurre l'indifferenziata a frazioni minime, per le quali sarebbe sufficiente anche l'attuale impiantistica presente nella nostra Regione”. Mentre  “Roma ha gettato 5 anni al vento”. 


 

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