rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Olimpiadi, costruttori contro Raggi per il no. L'avviso a Salvini: "Senza poteri speciali per Roma non cambierà nulla"

Intervista al presidente dell'Acer, Niccolò Rebecchini

A Virginia Raggi rimprovera di aver scelto “di non fare, per paura di fare”. Al Governo chiede di riconoscere lo stato speciale di Roma in quanto capitale. Con un messaggio per la Lega e Matteo Salvini: “Questa città non si governa con la bacchetta magica. Si possono vincere le elezioni ma senza strumenti idonei, poi, è difficile amministrare”. La vittoria olimpica di Milano e Cortina riaccende le polemiche sul ‘no’ dei pentastellati capitolini di tre anni fa. Romatoday ha intervistato il presidente dell’Associazione costruttori romani (Acer), Nicolò Rebecchini. 

A distanza di tre anni dal ‘no’ di Virginia Raggi, Roma resta alla finestra…

Roma guarda e si rammarica per un evento che avrebbe potuto far ripartire l’economia di questa città. Purtroppo si è deciso di rinunciare, si è scelto di non fare, per paura di fare. Una situazione simile suscita tanto rammarico. Non invidia, però, siamo consapevoli che ne esce rafforzato tutto il sistema Italia e questo è importante per Roma. 

Al momento sembra che Roma sia stata lasciata fuori. Cosa ne pensa?

Purtroppo in questo momento non si capisce come questa città possa riemergere. Non ci sono indicatori di questa ripartenza e il sentore politico non è dei migliori. Ogni volta che si parla del debito pregresso di Roma sembra si stia parlando del diavolo solo perché si parla di Roma. C’è preoccupazione, perché questa città non è antagonista di Milano. Roma può essere un supporto e, insieme al Nord, partecipare alla ripartenza di tutto il Paese. È vero che Milano cammina, ma il Paese è assente, gli indicatori economici non sono dei migliori, la pressione fiscale altissima. Se dobbiamo pensare a far ripartire tutto il Paese, quale miglior occasione che puntare anche sulla Capitale? Ce lo auguriamo, ma al momento non si percepisce. Quando parlo di rammarico, poi, penso a una stessa forza politica che ha osteggiato questa città e inneggiato alla vittoria di Milano e Cortina. Ci auguriamo che a breve, per i 150 anni di Roma Capitale nel 2021, il M5S in Campidoglio si faccia valere affiché a livello nazionale possa arrivare un importante contributo in virtù di questa data importante. 

Più che alla sindaca Virginia Raggi, le sue considerazioni sembrano rivolte al Governo. Il Movimento cinque stelle però guida il Paese con la Lega di Matteo Salvini, che guarda sempre di più alla Capitale come un terreno elettorale, anche per le amministrative. Da una parte la Lega pensa a ‘conquistare’ la Capitale, dall’altra la affossa?

Leggiamo sempre più spesso che Salvini stia pensando a Roma per un futuro governo del territorio. Ma Roma non si amministra con la bacchetta magica. Puoi anche vincere le elezioni, ma per occuparsi di questa città servono gli strumenti idonei, che oggi non ci sono. O ci si lavora adesso o il fallimento è dietro l’angolo. La giunta Raggi ha delle responsabilità importanti, però si trova ad amministrare una capitale senza poteri speciali, che svolge il suo compito ma non ha una contribuzione degna di questo ruolo. Rimetterla in piedi in questo modo è complicato per chiunque si ritroverà in Campidoglio. Se davvero la Lega vuole governare Roma è necessario mettere le basi adesso. 

A proposito di fallimento. A pochi giorni dal muro di Salvini contro il Salva Roma, Raggi si congratula con Milano e Cortina ma ribadisce la sua posizione: la Capitale è troppo indebitata per le Olimpiadi. Il progetto di Roma 2024 costava 5,3 miliardi, 3,2 dei quali, questo quanto ipotizzato, sarebbero dovuti arrivare da sponsor e biglietti. La storia delle Olimpiadi e dei grandi eventi, tra gli altri Torino 2006 e i Mondiali di nuoto, è una storia fatta di debiti, opere mai terminate o abbandonate subito dopo dai costi gestionali altissimi. Non comprende, almeno in parte, le preoccupazioni di Raggi?

Non credo che i nostri governanti si preoccupino tanto del debito, che si ricorda solo quando fa comodo. La pioggia di denaro che sarebbe arrivata per le Olimpiadi era talmente elevata che pensare di rifiutarla è stato davvero singolare. Credo che alla base di quella decisione, più che i timori legati al debito, ci sia stata la paura del fare. Meglio non fare nulla che rischiare di fare male. Invece era una sfida importantissima: governare una contribuzione così elevata proponendola alla città in modo trasparente. Il M5S aveva appena vinto le elezioni dichiarandosi contro la politica del malaffare, sarebbe stato un modo per dimostrare di essere diversi. Oggi ne paghiamo le conseguenze e ci rammarichiamo, come romani, per quello che abbiamo perso. Oggi il M5S plaude alla vittoria di Milano e Cortina. Vien da pensare che, se si riproponesse una situazione simile, si opterebbe per una scelta diversa. Altrimenti non si capisce il perché di queste dichiarazioni. 

Milano e Cortina hanno già iniziato a lavorare con l’orizzonte al 2026. Come vede Roma tra sette anni?

Se non si riconoscerà lo status speciale di Roma di Capitale del Paese e non si metteranno a disposizione contributi più importanti, temo che non saremo molto distanti dalla situazione che abbiamo di fronte oggi. Poi ci potrà essere un sindaco un po’ più bravo ma, quando devi fare i conti con quanti soldi hai in tasca, conta poco. Non c’è giornata in cui Roma non abbia una manifestazione per la quale deve garantire la presenza della polizia municipale, delle corse Atac, della raccolta dell’immondizia prodotta. Tutto a carico dei romani. Roma, proprio perché era la Capitale, ha un territorio vasto come altre otto città nazionali. Dal centro alla periferia, passano 25 chilometri e tutto questo pesa sulla tasse. In passato hanno governato sindaci virtuosi ma era anche un altro momento: c’era un rapporto diverso con il governo italiano, l’Europa guardava ai conti degli stati membri in modo diverso, contrarre debito era più facile. Poi è vero che l’amministrazione Raggi non riesce nemmeno a spendere quello che ha a disposizione. Ma la differenza sarebbe piccola. Roma ha bisogno di essere riconosciuta con una legge ad hoc, anche a livello economico, in quanto è la Capitale d’Italia. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Olimpiadi, costruttori contro Raggi per il no. L'avviso a Salvini: "Senza poteri speciali per Roma non cambierà nulla"

RomaToday è in caricamento