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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Occupazioni, gli sgomberi fanno paura: "Gualtieri e Zevi aprano il confronto, si fermi una catastrofe"

Dopo l'aggiornamento dell'agenda del Prefetto sulle occupazioni da chiudere nei prossimi mesi, associazioni e politica reagiscono

L'aggiornamento dell'agenda degli sgomberi da effettuare con priorità, resa pubblica dal prefetto Matteo Piantedosi nella giornata di lunedì 4 aprile, ha agitato nuovamente - e ancor di più - le acque nel mondo delle occupazioni a scopo abitativo. Ma non solo. Anche Sinistra Civica Ecologista, forza di maggioranza in Campidoglio, commenta così: "A Roma l'emergenza casa non è mai stata affrontata con serietà". 

Asia-Usb: "La politica ha fallito"

E alla luce degli ultimi sviluppi, il corteo del 14 aprile tra largo Verrazzano e via Cristoforo Colombo organizzato dai movimenti e dai sindacati di base degli inquilini assume un'importanza sempre maggiore: "La politica non è in grado di affrontare la questione e il prefetto  - commenta Maria Vittoria Molinari di Asia Usb - deve intervenire come responsabile dell'ordine pubblico, come se il punto fosse questo. La politica ha fallito, perché non conosce la disperazione della gente che non ha una casa, noi invece sì, vediamo tutti i giorni le lacrime. Ripristinano la legalità buttando gente in strada. Noi saremo sempre al fianco di chi occupa perché non ha casa, riappropriandosi di spazi abbandonati, lasciati alla speculazione. Applicheranno il metodo Caravaggio? E dove le mettono migliaia di persone sgomberate da quasi 30 occupazioni? Tra le altre cose su questo la Regione non sembra stia promuovendo incontri, non abbiamo certezze". 

L'OPINIONE - Graduatoria sgomberi, nulla si può fare se non vi sono alloggi pubblici

Nonna Roma: "Rischio catastrofe umanitaria"

Anche da Nonna Roma, associazione di mutuo soccorso che si occupa di emergenza abitativa, povertà, senza dimora e migranti ha lanciato l'allarme in seguito al documento di Palazzo Valentini: "In una città con 200.000 persone in disagio abitativo - si legge nella nota - 16.000 senza dimora e con una lista d'attesa di 13.000 nuclei che aspettano l'alloggio pubblico, è decisamente inaccettabile la volontà del Prefetto di procedere a sfratti e sgomberi che manderebbero in strada decine di migliaia di persone. Non sarà l'inserimento dei neofascisti di CasaPound a farci cambiare idea. Auspichiamo che Gualtieri e Zevi aprano un confronto con associazioni, movimenti e sindacati inquilini teso a scongiurare questa catastrofe umanitaria". 

Sunia: "Non facciamo differenze tra occupanti, importante chi ha diritti e chi no"

"Focalizzarsi sui periodici aggiornamenti del Prefetto rispetto agli sgomberi è guardare il dito e non la luna" risponde Emiliano Guarneri, segretario di Sunia Roma. "E' poco rilevante se ci sia dentro CasaPound o meno, bisogna invece chiedersi quante persone hanno diritto all'assistenza alloggiativa, che andrà gestita nell'immediato con soluzioni temporanee e poi con una programmazione seria per il futuro. In un Paese civile questo problema non è affrontato come ordine pubblico. Non vogliamo più rivedere scene come a Cardinal Capranica, il tema è che gli sforzi per evitarlo non sono veloci come lo sono invece i tempi dettati dal Prefetto". 

SCE: "Ci impegneremo per trovare soluzioni opportune"

Come detto, dall'assemblea capitolina è Sinistra Civica Ecologista a farsi sentire. "Preoccupano le decisioni assunte dal Prefetto rispetto alla nuova lista degli immobili da sgomberare a Roma - scrivono in una nota - . In quell'elenco sono presenti strutture che sono espressione di un disagio abitativo cronico e altre che sono la risposta alla mancanza di spazi e presidi culturali, soprattutto nelle zone più periferiche della città. Perpetrare l'errore di considerare alla stessa stregua occupazioni che hanno matrice diversa è inconcepibile, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, aggravato da una guerra assurda che sta provocando una situazione gravissima sul fronte umanitario e finanziario in tutta Europa. A Roma l'emergenza casa non è mai stata affrontata con serietà - concludono - e risolvere la questione come fosse un problema di ordine pubblico non è la strada giusta. Ci impegneremo a tutti i livelli istituzionali per trovare le soluzioni più opportune nel pieno rispetto di tutte le persone coinvolte".

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