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#Romanonsivende: in vista del corteo di sabato, occupata la piscina di Valco San Paolo

Occupata simbolicamente la "Piscina Paesaggio" di Valco San Paolo, "emblema della politica delle grandi opere". L'iniziativa lancia il corteo #Romanonsivende di sabato 19 marzo

La "Piscina Paesaggio" realizzata per i Mondiali di nuoto per la cifra di 18 milioni di euro, è da anni inutilizzata. Uno spreco di risorse pubbliche che per la rete di RomaNonSiVende è inaccettabile. Per questo, in mattinata, la piscina di Valco San Paolo," è stata "simbolicamente occupata".

ROMANONSIVENDE- L'iniziativa si realizza "alla vigilia del corteo  contro il Documento Unico di Programmazione ratificato dal Commissario Tronca" spiegano i protagonisti dell'iniziativa odierna. La manifestazione si svolgerà sabato 19 marzo ed arriva a seguito di numerosi incontri durante i quali si sono sviscerti i contenuti espressi nel DUP.  "Quel documento detta le linee di vendita dei servizi e del patrimonio pubblico di Roma. Mette sul mercato buona parte della ricchezza della Capitale. Chiude importanti realtà associative e sgombera spazi sociali e abitativi che rappresentano il tessuto vivo, mutuale e sociale delle periferie". La risposta dei centri sociali a questo progetto, passa dunque per la manifestazione di sabato. Lanciata appunto con l'occupazione simbolica di Valco San Paolo.

UN LUOGO EMBLEMATICO - "Scegliamo di occupare oggi questo spazio perché emblema del progetto politico in atto su Roma.  Mentre tagli sempre più feroci alla spesa pubblica insistono nella sfera del sociale e del welfare, pericolosi tentacoli della logica delle grandi opere e dei grandi eventi si insinuano in ogni angolo della metropoli". Non ci girano attorno gli attivisti di RomaNonSiVende che parlano citano chiaramente  "la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024". Un esempio di una politica "che sotto l'auge della speculazione sulle concessioni immobiliari, scarica i costi sulla collettività".

CAMBIARE LA CITTA' - Sabato 19, da piazza Vittorio, scenderanno dunque in campo centri sociali e spazi minacciati dalla delibera 140. Realtà differenti che "si stanno mettendo in connessione per costruire un processo programmatico che guarda ad un nuovo modello di gestione della città. Perché il diritto alla città - concludono gli attivisti che hanno occupato la piscina di Valco San Paolo - implica la libertà di costruire trasformare e reinventare la città stessa in base alle esigenze di chi ne fa parte".

#romanonsivende: l'occupazione della piscina di Valco san Paolo

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