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Casa, movimenti occupano ex sede Inps in piazza Augusto Imperatore

La protesta di Action contro una serie di progetti che vedono la trasformazione di "ex immobili pubblici" nel centro storico in hotel di lusso. Il tutto "alla faccia delle gravi emergenze sociali della città"

"Riprendiamoci la città". E' questo lo striscione che campeggia questa mattina dall'ex sede Inps di piazza Augusto Imperatore. I movimenti per il diritto all'abitare hanno infatti occupato lo stabile per protestare contro una serie di progetti di 'lusso' che trasformeranno interi palazzi, "ex strutture pubbliche", nel centro storico. "Il futuro skyline della città è una suite con vista sui senza casa" scrive Action nella nota. Nell'elenco non c'è solo l'ex sede Inps: "Hotel di lusso al posto dei grandi palazzi del centro storico: dall'Inps di P.zza Augusto Imperatore al grande immobile vuoto di Via del Corso all'ex sede Atac di L.go Montemartini vicino a Termini, dall'immobile a Via Veneto allo stabile in P.zza Monte d'Oro di Via Tomacelli fino all'edificio che ancora - ma per poco - ospita l'Antico Caffè della Pace e all'infinito cantiere dell'ex Poligrafico in P.zza Verdi che dovrebbe diventare un cinque stelle" scrivono. Nel mirino il fatto che molti di questi immobili avevano prima una funzione pubblica per poi "essere venduti a privati ghiotti del business che posso ricavarne". Tutto questo "con il beneplacito delle istituzioni e alla faccia delle gravi emergenze sociali, tra cui quelle dell’assenza di alloggi, che affliggono cronicamente la città".

Ecco la geografia dei palazzi 'segnalati' dai movimenti questa mattina. Si parte proprio dal palazzo Inps di piazza Augusto Imperatore dove "sono già arrivati gli sfratti per le attività presenti nell'immobile". La procedura di vendita del palazzo "sarà chiusa a settembre 2015. Ma già ci sarebbe un’offerta precisa per i 22mila metri quadrati dell'ex sede Inps: si farà un albergo, anche perché così non è necessario neanche il cambio di destinazione d'uso. I negozi storici non ne vogliono sapere però di muoversi da lì, dopo un'onorata attività di oltre sessant'anni".

Poco distante da lì. in piazza Monte D'Oro "un palazzo completamente abbandonato per anni è stato trasformato da qualche anno in un hotel pluristellato, riqualificando la piazzetta che si affaccia su Via Tomacelli dove si aspetta ancora il trasferimento del mercato. Intanto un fondo sovrano di Abu Dhabi è in trattativa per acquistare un immobile in Via del Corso da trasformare sempre in un hotel di lusso". Ancora Via Veneto dove "il civico 74 è stato venduto all'emiro del Qatar meno di un anno fa che lo trasformerà, guarda caso, in un hotel. Hotel diventerà anche la sede dell'Antico Caffè della Pace dal 1891, dietro a P.zza Navona, che i preti tedeschi vogliono trasformare in una residenza per turisti sfrattando lo storico bar che ha accolto tra i suoi tavoli anche Ungaretti e Monicelli".

E ancora si arriva alla sotrica sede dell'Atac di L.go Montemartini: "Nel 2008 il complesso è stato acquistato per 43 milioni di euro per farne un lussuoso albergo. I lavori sono durati quasi cinque anni, poi un anno fa l'inaugurazione: l'unica struttura alberghiera attraversata dalle Mura Serviane del VI secolo a. C.". Stesso destino per l'ex Poligrafico in P.zza Verdi che si vorrebbe trasformare in "un prestigioso hotel extralusso: una struttura di 25 mila metri quadrati, alta 4 piani, con 250 appartamenti di pregio più negozi".

L'azione di proteste è stata commentata dal deputato del Pd Marco Miccoli: "Pur mantenendo una profonda distanza dalla pratica delle occupazioni, i temi sollevati dai militanti di Action non possono lasciarci indifferenti. La vendita del patrimonio immobiliare dello Stato sta interessando importanti investitori stranieri e nazionali e sta muovendo ingenti somme di denaro, ma si rischia che la città, messa in ginocchio dalla crisi, sottoposta ad un duro piano di rientro e depredata da mafie e speculazioni che hanno sottratto ai romani fondi utili al miglioramento delle loro condizioni di vita, non percepisca alcun beneficio sotto il profilo sociale" scrive in una nota. "Emergenza sociale e abitativa, nuovi livelli di povertà, crisi occupazionale impongono una riflessione: si possono studiare modalità affinché una parte degli introiti, derivanti da questo complicato sistema di gestione e vendita del patrimonio immobiliare che interessa Roma, possa essere utilizzata per aiutare il Comune a risolvere i problemi che lo attanagliano? Nei prossimi giorni avvierò iniziative parlamentari che, oltre a chiedere chiarimenti sulla gestione del Fip (Fondo Immobili Pubblici), sui canoni, e su tutto ciò che riguarda l'operazione, interroghino i Ministri competenti su come possa essere coinvolta la città nell'utilizzo di parte dei proventi di queste dismissioni".

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