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Cinema Augustus, Storace: “La cultura non è di sinistra”

Sul suo blog il segretario de La Destra è tornato a parlare del cinema occupato ieri da decine di attivisti. "Un gesto - afferma Storace - che demolisce certi pensieri comuni che associano l'arte a una sola parte politica"

Continua il botta e risposte tra destra e sinistra romane in seguito all’occupazione da parte del movimento Popolo di Roma dello storico cinema di Corso Vittorio Emanuele. Dopo il sostegno agli occupanti di Francesco Storace si erano infatti registrate numerose e stizzite prese di distanze negli ambienti della sinistra capitolina.
Già ieri Fabio Nobile, segretario romano del Pdci/Fds, aveva accusato il promotore dell’iniziativa, Giuliano Castellino, di voler strumentalizzare la cultura, argomentazione reiterata stamane dal Comitato Assemblea Giovani Al Centro, che in un una nota si chiede: “Che tipo di cultura vogliono fare? Una cultura razzista, xenofoba e omofoba?”

Storace però non ci sta e dal suo blog e rimprovera la controparte politica di parlare di cultura utilizzando due pesi e due misure: “Ho voluto portare il mio saluto a questi ragazzi per un'azione che giudico meritoria, non solo perché si prefigge di recuperare alla cultura un luogo che a questo fine era nato, ma perché demolisce certi pensieri comuni che associano l'arte a una sola parte politica"
."L'occupazione di ieri - prosegue Storace  - è importante perché permette di penetrare un tessuto di cui tradizionalmente la sinistra si è voluta impossessare. E' ora di scrollarci di dosso quello che potrebbe essere letto come una sorta di senso di inferiorità in campo culturale.”

In ultimo il segretario de La Destra rassicura sulla qualità dell’offerta che culturale che dovrebbe trovare posto all’Augustus Attivo, “Penso a dibattiti con personaggi del calibro di Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco, Giuliano Ferrara.  Sogno un Augustus in cui satira, teatro, musica, sociale, giornalismo possano trovare la casa che finora non hanno trovato. Immagino appuntamenti con i maggiori esponenti dell'informazione, sessioni di reading e approfondimento giornalistico, convegnistica di alto profilo, eventi sociali magari in collaborazione con le associazioni della disabilità”.

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