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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Esquilino / Via Napoleone III

Occupazione CasaPound, Raggi: "Basta privilegi, ora mi aspetto un segnale forte"

Il commento della sindaca dopo l'inchiesta della Corte dei Conti che ha stabilito un danno erariale da 4,6 milioni di euro

“No ai privilegi e all’illegalità. No agli scrocconi”. La sindaca Virginia Raggi entra a gamba tesa sulla questione dell’immobile di via Napoleone III, occupato da CasaPound, per il quale la Corte dei Conti ha conteggiato un danno erariale da 4,6 milioni di euro. “Dopo tanto silenzio, finalmente si è mosso qualcosa”, ha scritto la prima cittadina su Facebook. “La Corte dei Conti oggi ci ha dato ragione, condannando alcuni dirigenti dell’Agenzia del Demanio e del Miur, che è proprietario dell’immobile, a risarcire i danni per la mancata riscossione dei canoni di affitto e per omessa disponibilità del bene stesso”. 

Per Raggi, “l’occupazione di quell’immobile è una ingiustizia nei confronti di tante famiglie che a Roma attendono l’assegnazione regolare di un appartamento. Nel corso di questi tre anni ho sollevato la questione in tutte le sedi competenti e a tutti gli organi competenti: al Ministero dell’Interno di intervenire sgomberando il palazzo perché il Comune di Roma Capitale non può farlo in quanto non è nelle proprie competenze. Lo scorso gennaio ho scritto al Ministero delle Finanze che, attraverso l’Agenzia del Demanio, è proprietario del palazzo. Ho fatto di tutto. Non mi sono arresa di fronte a questa ingiustizia ai danni di tutti i romani. Ora finalmente qualcosa si muove”. Poi conclude. “Ora mi aspetto un segnale forte. Un segnale di legalità e di rispetto delle regole che noi romani attendiamo con forza. Che l’immobile ritorni finalmente alla collettività”.

La notizia ha suscitato una serie di reazioni da parte di altri rappresentanti politici del M5S e del Pd, raggiungendo anche i vertici della politica nazionale pentastellata. Il sottosegretario di Stato Stefano Buffagni si è augurato su Facebook “che finalmente le autorità competenti possano procedere con lo sgombero di questo stabile che è una risorsa che deve essere messa a disposizione della collettività e valorizzata a dovere, togliendola dalle mani di chi dello Stato e dei cittadini, evidentemente, se ne frega". La vice ministra dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, ha commentato: “Attendere oltre è offensivo per lo Stato e per i cittadini onesti. Quel bene deve tornare alla collettività, per essere inserito, come già detto nelle settimane scorse, o in un piano di riqualificazione o in un piano di dismissioni del patrimonio pubblico, entrambi obiettivi prioritari di questo Governo". 

Dall’Aula Giulio Cesare, a parlare, è il capogruppo Giuliano Pacetti, che attacca direttamente l’alleato leghista del governo gialloverde: “Cosa aspetta Salvini a procedere allo sgombero? La città ha bisogno di un segnale forte di legalità da parte del Governo, adesso. Salvini invece sembra non avere a cuore l'interesse dei romani: ha ostacolato in tutti i modi la chiusura della gestione del debito commissariale e sulla sentenza della Corte dei Conti non ha ancora speso nemmeno una parola. Lo sa che lo sgombero tocca a lui o dobbiamo fare un video per spiegarglielo?". 

Reazioni anche da parte del Pd: "C'à una responsabilità amministrativa e una pesantissima politica. Salvini per tutelare gli amichetti fascisti di Casapound fa pagare i conti allo Stato. Liberare lo stabile di Roma non è rinviabile", scrive in un comunicato il segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre. Aggiunge il segretario romano del Pd Andrea Casu: “Da oggi abbiamo altre 4.643.363 buone ragioni in più per convincere il ministro Salvini ad aprire finalmente gli occhi sull'occupazione illegale di CasaPound all'Esquilino nel cuore di Roma: una per ciascun euro del danno erariale calcolato dalla Corte dei Conti dal 2003 a oggi". 

Dalla pagina Facebook della sindaca Virginia Raggi

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