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Servizi educativi per disabili, presto un nuovo regolamento: m5s annuncia battaglia

Tra le novità: adeguamento contrattuale per gli Oepac e maggiore centralità dell'alunno disabile nella stesura dei programmi educativi. Ma l'opposizione insorge

Tra non molto arriverà in assemblea capitolina la proposta di un nuovo regolamento sul servizio educativo e il diritto allo studio degli alunni con disabilità, che coinvolge a pieno anche gli operatori educativi, ovvero gli Oepac. Un testo ancora sotto emendamento, ma non solo: il dipartimento servizi educativi e scolastici, pur esprimendo parere favorevole, ha evidenziato una criticità rispetto all'inclusione delle scuole paritarie nel nuovo regolamento. 

La bozza del nuovo regolamento

Il nuovo testo (l'ultimo è di cinque anni fa), porta alcuni elementi di novità rispetto al passato: da una maggiore centralità dell'alunno con disabilità, tramite una forte personalizzazione del piano educativo individuale, alla possibilità delle famiglie di scegliere una realtà del terzo settore come ente gestore del servizio - facendolo quindi autonomamente e in maniera individuale - fino a una maggiore centralità anche dei lavoratori. Infatti, secondo le intenzioni delle commissioni scuola e sociale, presiedute rispettivamente da Carla Fermariello e Nella Converti, si prevede l'adeguamento contrattuale per i dipendenti delle cooperative, portandolo al livello D1 del contratto collettivo nazionale (si tratta di un salario minimo di 1.511 euro) e l'erogazione del pasto anche per l'operatore Oepac. 

La riserva di welfare e la rimodulazione del servizio

Attenzione particolare anche per quanto riguarda la rimodulazione del servizio e il recupero delle ore di assistenza non godute. Nel primo caso, qualora l'alunno con disabilità fosse costretto alla didattica digitale integrata o didattica a distanza, il regolamento prevede la possibilità di prestare comunque servizio da parte dell'operatore. Nel secondo caso, invece, si parla di "riserva di welfare": qualora il minore non avesse beneficiato di alcune ore, perché non rimodulabili, saranno utilizzabili in attività extrascolastiche, a istituti chiusi, per esempio durante i centri estivi. "Il lavoro per arrivare alla bozza votata nell'ultima commissione congiunta - spiega a RomaToday Carla Fermariello - è stato molto partecipato e collegiale, ha coinvolto tutti i Municipi e i dipartimenti, che hanno dato pareri positivi e in alcuni casi offerto spunti di riflessione con osservazioni e suggerimenti".

Lo "scontro" con il dipartimento servizi educativi

Tra queste osservazioni, come detto, c'è quella del dipartimento servizi educativi che considera l'articolo 1 del nuovo regolamento in conflitto con la legge 62 del 2000 che regolamenta il finanziamento statale per le scuole paritarie con alunni con disabilità: "Un finanziamento che varia anche in base al numero dei minori presenti" tengono a sottolineare dagli uffici presenti in commissione il 5 aprile, citando una sentenza del Tar, la 2925 del 2020, che dà torto alla famiglia di un alunno con autismo del X Municipio, richiedente il servizio di assistenza da parte del comune per il figlio iscritto a una scuola paritaria. "La legge del 2000 innanzitutto si riferisce al sostegno, non all'Oepac - specifica subito Fermariello - e poi ci tengo a dire che c'è una legge regionale, la 29 del 1992, che demanda ai comuni l'erogazione del servizio nelle modalità e alla platea ritenute necessarie. Confermando quanto dice anche la 104, sempre del 1992, in materia di tutela del diritto allo studio e piena inclusione scolastica delle alunne e degli alunni con disabilità. In ogni caso sono in corso approfondimenti di natura legislativa e amministrativa su quella che ritengo una proposta di regolamento innovativa". E infine: "Quando si parla di scuole paritarie, non ci si deve confondere: non sono private". 

Ferrara (M5S): "Documento raffazzonato e non a norma"

Non c'è entusiasmo, per usare un eufemismo, da una parte dell'opposizione. Mercoledì 6 aprile il Cinquestelle Paolo Ferrara in un post Facebook ha accusato il centrosinistra di aver "forzato" l'approvazione della bozza, andando oltre le osservazioni del dipartimento: "Che ha smontato il lavoro della maggioranza - scrive - tanto che sono stati costretti ad andare avanti con una forzatura. Noi non abbiamo votato. Questo ci dispiace, ci vanno di mezzo famiglie e bambini che hanno bisogno di assistenza, ma o si lavora bene o rischiamo un nulla di fatto. Il documento è raffazzonato, non a norma di legge. Lo scontro col dipartimento dovrebbe far riflettere, i possibili ricorsi potrebbero incidere sui servizi a settembre". 

De Santis (Civica Raggi): "Si interrompe internalizzazione degli Oepac"

"Nella passata consiliatura abbiamo lavorato all'affermazione del principio pubblico del servizio e promosso l'avvio del processo di internalizzazione del personale - aggiunge Antonio De Santis, capogruppo della Civica Raggi, che si sofferma su uno dei punti del nuovo regolamento -. Questo processo mi pare ora bruscamente interrotto sia sul profilo dell'internalizzazione ma soprattutto sul versante culturale della vocazione pubblica. Lo dimostra anche la bocciatura di una mia mozione che proponeva di proseguire quel percorso culturale e amministrativo. Cià che mi stupisce è che anche la parte di maggioranza più a sinistra oggi pare aver cambiato orientamento, ma in passato chiedeva a gran voce l'internalizzazione". 

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