rotate-mobile
Politica

Rome & You: dall'inglese alla sparizione della lupa, il nuovo logo divide romani e politici

Dai cittadini alla politica il nuovo simbolo della Città Eterna non è piaciuto a tutti. Critica Onorato: "Si cancella la lupa e la storia"

Fresco, colorato e 'smart' capace di imprimersi nella mente di turisti di tutto il mondo o poco rappresentativo dell'identità millenaria della Capitale? Come c'era da aspettarsi il nuovo logo del Comune di Roma presentato ieri sera dal sindaco Ignazio Marino e dagli assessori competenti, 'Rome and you', non è stato accolto da tutti con lo stesso entusiasmo. In politica dove la nuova immagine di Roma si è guadagnata diverse note contrarie. Ma anche tra i cittadini che sui social netrwork non si sono risparmiati.

La notizia pubblicata dal sindaco Ignazio Marino sulla sua pagina facebook si è guadagnata un lungo elenco di commenti. Non mancano gli apprezzamenti anche se vince la bocciatura. C'è chi scherza paragonando le palline colorate sopra al nuovo logo alle buche delle strade. In molti hanno chiesto conto della spesa investita per lavorare al nuovo logo. Ma soprattutto, a non essere piaciuta è stata la scelta dell'inglese. “Basta inglesizzare tutto.... semo romani e italiani...” scrive Marco. “Ma, trattandosi di comunicare un'eccellenza italiana, non sarebbe stato meglio utilizzare l'italiano?” ribatte Giorgio.

Un aspetto che ha notato anche l'ex capo del dipartimento comunicazione di Roma Capitale Luigi Di Gregorio che sul suo blog di Romatoday, 'Dubitando', ha scritto: “La giunta Alemanno scelse un marchio turistico-commerciale orientato a far emergere la caratteristica, universalmente riconosciuta alla nostra capitale e universalmente percepita, di città storica per eccellenza. Per questo la lupa sul capitello e la parola Roma (in italiano)” scrive. “La giunta Marino ha scelto un logo sicuramente più moderno e più declinabile, che guarda al futuro, più internazionale ma meno identitario: “Rome & You”. Con la scelta della lingua inglese, il “relazionale” sottinteso nell’ “& You”, i pallini sopra il logo che richiamano uno stile moderno, app-based, sicuramente molto declinabile, ma anche molto “anonimo”. Nel senso che non c’è nulla che richiami le specificità di Roma in quel marchio”. 

Gli attacchi non sono mancati nemmeno dagli scranni dell'Aula Giulio Cesare. A bocciare senza appello il nuovo logo è il capogruppo della lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato: "Marino non finisce mai di stupirci! Ha tirato fuori dal suo sgangherato cappello un nuovo quanto improbabile simbolo di Roma. Si cancella la lupa e la storia a favore di una corona di palline natalizie e di una scritta più adatta ai cioccolatini che alla capitale d'Italia. Per tutti e sopratutto per il Sindaco una domanda: ma non c'è modo migliore di spendere i soldi dei Romani? Noi gliene possiamo suggerire molti...".

Dal Campidoglio alla politica nazionale. Anche Maurizio Gasparri ha bocciato il brand colorato presentato da Marino: “Il nuovo orribile logo di Roma è stupido” ha scritto su Twitter.

Il logo è "brutto" anche per il consigliere regionale Fabrizio Santori: "Non solo è incomprensibilmente antiestetico, ma offensivo nei confronti della città stessa. Sono gli stessi cittadini che increduli si domandano se sia uno scherzo e quanto è costato alle tasche dei contribuenti questo schizzo da figurina di cartoni animati. La mania della Giunta Marino di impoverire tutto ciò che ci rappresenta è diventata insopportabile agli occhi di chiunque e non è accettabile quest’ulteriore oltraggio al nome della città di Roma ridotto a richiamare la tariffa “you&me” della Omnitel che tanto andava di moda nel decennio passato”.

E critiche sono piovute anche da Fratelli d'Italia. “Provinciale” il commento del responsabile comunacazione di Fdi-An Federico Mollicone: “Non narra il prestigioso 'brand' millenario che dovrebbe evocare. Quei 'coriandoli coloratì al posto della corona, della Croce e di Spqr denotano scarsa conoscenza dei motivi per cui sono conosciute Roma e la sua storia nel mondo”. Gli fa eco il presidente del partito Giorgia Meloni: “La nuova operazione di promozione internazionale della Città di Roma proposta dal sindaco Marino è ridicola. È proprio quando si vuole comunicare fuori dai confini nazionali che si deve rafforzare l’identità e la tradizione di Roma, città dalla storia e dalla cultura millenaria. Marino ha fatto l’esatto contrario e ha scelto di diluire la millenaria identità della Città Eterna con inglesismi ingiustificati”. Insomma l'uso dell'inglese sembra comunicare una nuova veste per la Città Eterna ma non tutti l'hanno apprezzato. In fondo, sostengono i polemici, Roma è Roma. E non Rome.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rome & You: dall'inglese alla sparizione della lupa, il nuovo logo divide romani e politici

RomaToday è in caricamento