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Rifiuti, dopo tre mesi arriva il nuovo Cda Ama: è il sesto cambio ai vertici dell'era Raggi

L'avvocato Luisa Melara sarà presidente, con lei il commercialista Paolo Longoni e il geologo Massimo Ranieri

A quasi quattro mesi dalla revoca del vecchio Consiglio di Amministrazione e la fine dell'era Bagnacani, la sindaca di Roma Virginia Raggi, ha firmato l’ordinanza di nomina dei tre componenti del nuovo CdA di Ama.

Raggi nomina nuovo CdA Ama

Il Consiglio di Amministrazione dell’azienda capitolina per la gestione dei rifiuti sarà composto da Luisa Melara, designata dalla sindaca in qualità di presidente, Paolo Longoni, indicato come amministratore delegato, e Massimo Ranieri

Luisa Melara presidente di Ama

Luisa Melara è avvocato specializzato in diritto societario; Paolo Longoni, commercialista, nel 2017 già commissario della SEI Toscana, gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell'Ato Toscana Sud (Arezzo, Grosseto e Siena); Massimo Ranieri, geologo e presidente della Eco.Lan SpA, la società pubblica che si occupa di gestione integrale dei rifiuti nel frentano, Sangro-Aventino, Ortonese-Marrucino e Alto Vastese.

Per Ama il sesto cambio di vertici in tre anni

Per la Municipalizzata è il sesto cambio di vertici in appena tre anni, quelli del governo della città targato Raggi. 

All'alba dell'insediamento grillino in Campidoglio era toccato a Daniele Fortini soccombere di fronte alle invettive dell'allora assessora Paola Muraro. Arrivò, nominato su indicazione di Casaleggio, Alessandro Solidoro, uomo di fiducia dell'assessore Marcello Minenna. Lo tsunami di inizio settembre 2016, con le dimissioni della Raineri e dello stesso Minenna, portò all'addio anche Solidoro.

Arrivò quindi Antonella Giglio che però a maggio 2017 lasciò la poltrona a Bagnacani, uomo fidato della Montanari. Nemmeno due anni di lavoro poi, al culmine della guerra fredda scaturita dalla mancata approvazione del Bilancio da parte di Roma Capitale, la revoca con il Campidoglio "a prendere atto" "dei disservizi e del mancato raggiungimento da parte della governance degli obiettivi prefissati"

Rifiuti, Ama chiamata ad invertire rotta e tendenza

Spetterà alla nuova dirigenza di Ama invertire rotta e tendenza. Negli ultimi mesi, tra impianti annunciati in pompa magna ma bocciati dagli stessi uffici del Comune e l'esigenza sempre più stringente per la Capitale di essere più autonoma sul ciclo dei rifiuti, l'unico guizzo è arrivato dall'approvazione al nuovo contratto di servizio. Intorno il nulla: a Roma da ormai quattro mesi manca anche l'assessore all'Ambiente.

Così dall'Olgiata a Monteverde, dal Trieste Salario a Roma est, restano solo i cumuli di immondizia che tornano a invadere le strade della Capitale. Una città sui rifiuti sempre sull'orlo della crisi. 

Rifiuti, da Monteverde a Roma est l'emergenza è alle porte: strade sporche e raccolta a singhiozzo 

I sindacati: "Su Ama serve bagno di realismo"

E l'esortazione a superare in fretta l'impasse sui bilanci e costruire un progetto chiaro per il futuro arriva anche dai sindacati. "Siamo in una situazione critica e senza precedenti, ma non in una situazione senza via d'uscita" - hanno scritto in una nota Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco, rispettivamente segretarti generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio, chiedendo "un bagno di realismo e una presa d'atto sulla gravità dei problemi che si affrontano quotidianamente". 

Risposte chiare "a domande rimaste inascoltate troppo a lungo, da quelle sulla chiusura del ciclo e quindi sulla dimensione industriale fino alle condizioni di lavoro in caduta libera", quanto chiedono le sigle sindacali. 

"Basta slide e progetti irrealizzabili. Serve concretezza, coraggio per spiegare alla città che il salvataggio di Ama ha bisogno di tempi lunghi e allo stesso tempo segnali chiari sull'inversione della rotta". Martedì l'incontro in Campidoglio. 
 

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