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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Tor di Quinto

Nuovo campo rom a Roma Nord, niente stop al bando: l'Aula boccia la mozione

Il Consiglio a maggioranza pentastellata ha respinto la mozione che chiedeva di bocciare il bando indetto da Tronca per l'apertura di una nuova baraccopoli istituzionale. Il primo firmatario De Priamo: "Nessuna discontinuità"

Niente stop per il bando indetto lo scorso 14 giugno da Tronca per la creazione di una nuova baraccopoli istituzionale a Roma Nord. Ieri l'Assemblea capitolina ha bocciato la mozione, che aveva come primo firmatario il consigliere di Fdi Andrea De Priamo, che chiedeva il ritiro del bando per la gara d'appalto per il "reperimento di un'area attrezzata nel territorio del Municipio Roma XV o Municipi limitrofi per l'accoglienza e soggiorno di 120 nuclei familiari di etnia rom e affidamento del servizio di gestione sociale e vigilanza". La struttura dovrebbe accogliere le 475 persone ospiti del Camping River.

Contro il bando, che scade il prossimo 22 agosto, si era lanciato anche il parlamentino del XV, a maggioranza pentastellata. Voci contrarie anche l'ex consigliere radicale Riccardo Magi e l'associazione 21 Luglio. 

IL BANDO - Accoglienza per 120 famiglie

"Incredibilmente il M5S in Assemblea Capitolina ha votato compattamente contro la mozione che prevede il ritiro del tanto discusso bando che prevede un investimento di quasi un milione e mezzo di euro per l'accoglienza di nomadi a Roma Nord" dichiarano in una nota gli esponenti di Fratelli d'Italia Andrea De Priamo e Giorgio Mori. "Nonostante la reazione popolare unanime indignata per un bando tanto ardito quanto scorretto (Determina Dirigenziale firmata durante il ballottaggio e pubblicazione dopo quasi un mese), nonostante la mozione votata dal municipio XV che si opponeva fermamente e chiedeva in modo unanime il ritiro del bando, al punto che la stessa maggioranza municipale sempre cinquestelle si era espressa insieme ai firmatari, la maggioranza capitolina ha deciso dunque che il bando non si ritira e che il campo si farà" continua la nota. Per Ghera e Mori è il segno che "questa maggioranza non intende operare alcuna discontinuità con le politiche di contiguità e di favore verso il 'business dell'accoglienza'". 
 

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