Emergenza abitativa, l'amministrazione Raggi ci riprova: terzo bando per trovare 500 appartamenti
Falliti i primi due tentativi - proposte non idonee il primo avviso, deserto il secondo - il dipartimento Politiche abitative ha pubblicato un terzo bando molto simile
Cercasi appartamenti per il servizio di assistenza alloggiativa temporanea. Il Campidoglio ci riprova per la terza volta nell’epoca pentastellata. Il 23 dicembre 2020 la direzione del dipartimento Patrimonio e Politiche abitative ha approvato un avviso pubblico per una “manifestazione di interesse finalizzata al reperimento di alloggi da destinare all’assistenza alloggiativa temporanea (Sassat)”.
Cinque milioni di euro all’anno per tre anni, dal 2021 al 2023, per un totale di 500 alloggi dove trasferire parte delle famiglie che oggi vivono nei costosissimi residence per l’emergenza abitativa. Si tratta dei Centri per l’assistenza alloggiativa temporanea (Caat) che, nei piani dell’amministrazione pentastellata, sarebbero dovuti essere sostituiti da appartamenti veri e propri, e meno costosi per le casse capitoline: il Servizio di assistenza sociale e alloggiativa temporanea (Sassat). Il ‘Piano alternativo’ è stato approvato con una delibera di Giunta nel luglio del 2017 ma da allora non è mai decollato. Il primo avviso pubblico per il reperimento di alloggi, pubblicato nel 2018, si è concluso con “esito negativo” in quanto nessuna delle offerte arrivate è risultata idonea. Al secondo avviso, scattato alla fine del 2019, “non è pervenuta alcuna offerta”.
Così ora il dipartimento Patrimonio e Politiche abitative ci riprova con un avviso molto simile ai precedenti falliti. L’obiettivo è reperire 500 alloggi di tagli diversi ubicati all'interno del territorio comunale. Ogni offerta presentata dovrà comprendere una quantità minima di un alloggio e non potrà essere superiore alle 50 unità. Potranno essere proposti immobili interi o singoli appartamenti, purché all'interno dello stesso municipio. Se un proprietario possiede immobili in diversi municipi dovrà presentare più proposte. Per ogni municipio non saranno selezionati più di 100 appartamenti. Vince l’offerta economicamente più vantaggiosa.
Il contratto di locazione sarà stipulato in base all'articolo 42 della legge 392 del 1978, che regola l'affitto di immobili destinati a particolari attività. La priorità, si legge ancora nell'avviso, verrà data ai proprietari che avranno indicato disponibilità a stipulare il cosiddetto rent to buy, la forma contrattuale che al termine di un certo numero di anni di affitto prevede la possibilità di acquistare l'appartamento scalando quanto già versato. Le opere di manutenzione straordinaria sono a carico del proprietario mentre le famiglie assistite dovranno pagare le spese dell'arredamento, la manutenzione ordinaria e le spese condominiali.
Sono ammessi a partecipare persone fisiche, imprenditori individuali, società o enti pubblici, agenzie immobiliari senza costi di intermediazione a carico di Roma Capitale, imprese di costruzioni, società di gestione del risparmio, fondi immobiliari, fondazioni, società commerciali, società cooperative, persone fisiche ed organismi economici che abbiano la disponibilità della titolarità legale di alloggi proposti alla data stabilita per la stipula; per i titolari di contratto di locazione, nel contratto dovrà essere prevista l’autorizzazione alla sublocazione. Le domande potranno essere avanzate entro e non oltre le 12 del 26 marzo 2021.
A commentare la notizia Paolo Ciani (Demos), Vicepresidente della Commissione sanità e Affari sociali alla Regione Lazio e candidato alle primarie per il sindaco di Roma: "L'amministrazione Raggi ripropone per la 4 volta un identico bando. Sinceramente non si capisce la ratio di tali scelte. Il tema delle politiche abitative a Roma è drammatico, non più solo emergenziale, ma strutturale e va affrontato in maniera responsabile e non con i soliti spot (peraltro inefficaci)".