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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il luna park centro storico a caccia di regole: no a nuovi minimarket e negozi di souvenir, sì a gelaterie e rosticcerie

Entro la fine del mese in aula prevista l'approvazione del nuovo regolamento. Ecco cosa prevede

Vietato aprire nuove attività per la vendita di prodotti alimentari al dettaglio. Vale sia per i minimarket che per le strutture considerate di media grandezza, quindi con una superficie inferiore ai 2500 metri quadrati. Il divieto, valido per tre anni, è tra i provvedimenti contemplati nel regolamento sulle attività commerciali ed artigianali a cui sta lavorando il Campidoglio.

A Roma il centro storico non esiste più. Al suo posto uno "schifoso" luna park senza regole

Il regolamento che supera le vecchie delibere

Il prossimo 31 maggio perde efficacia la delibera che l’assemblea capitolina aveva approvato, nel 2022, per delimitare “il numero di attività commerciali ed artigianali alimentari” nonché degli esercizi di “vendita di souvenir” nelle strade del centro cittadino. Il proliferare di queste realtà, nelle vie più prestigiose della Capitale, ha spinto l’amministrazione a correre ai ripari. Già nel 2018 era stata predisposta una delibera con questa finalità, della durata di tre anni. E’ stata rivisitata nel giugno 2019 e, di nuovo, nel 2022. Tutti questi provvedimenti verrebbero però superati dal regolamento che porta la firma di Adrea Alemanni, il presidente della commissione commercio di Roma Capitale.

La proliferazione di minimarket e negozi di souvenir

Con diciotto articoli il nuovo regolamento si pone l’obiettivo di normale la presenza della attività commerciali ed artigianali nella “città storica”, vale a dire nell’area interna alle mura che, con i suoi rioni, è in larga parte compresa anche nel perimetro cittadino considerato “patrimonio Unesco”. In questa area, il grande afflusso turistico, ha finito per moltiplicare il numero di alcune attività, come quella della vendita di souvenir o di minimarket. Un’invasione che è avvenuta ai danni di botteghe più tradizionali la cui sopravvivenza, conseguentemente, è stata messa a dura prova. 

I paletti previsti dal nuovo regolamento

Il nuovo regolamento fissa una serie di paletti relativi al consumo sul posto di prodotti alimentari, a cui ad esempio viene riservata una superficie non superiore al 25% di quella occupata dall’intero esercizio, che si tratti di una gelateria o di un negozio di kebab. Sono fissati anche una serie di divieti volti a garantire il decoro: riguardano l’allestimento delle vetrine ma anche gli spazi esterni “su cui non devono essere collocati carrelli o contenitori” né apparecchi automatici per la vendita di prodotti. Divieto, quest’ultimo, che non riguarda altre categorie ed in particolare quelle della vendita di farmaci e prodotti sanitari.

Attività vietate ed attività da tutelare

Sono inoltre vietate, nel territorio del sito Unesco, attività quali sexy shop, lavanderie self service, i classici “compro oro”, sale per videogiochi. Al tempo stesso vengono indicati quali sono i locali che vanno tutelati e dei quali il centro storico non vorrebbe fare a meno. Nel novero rientrano, a titolo esemplificativo le librerie, i negozi di antiquariato, le erboristerie, i “negozi storici” e quelli per la vendita di prodotti d’alta moda. 

Il provvedimento  vieta espressamente l’apertura “anche tramite trasferimento di esercizi già operanti fuori” dal sito Unesco, di attività “di vendita al dettaglio di generi appartenenti al settore alimentare in forma di esercizio di vicinato e di media struttura di vendita”. I minimarket, appunto ed i supermercati sotto i 2.500 mq. Vale per tre anni. Stesso divieto di apertura, in questo caso senza indicazioni di superfici, è previsto per gli esercizi destinati alla vendita di souvenir.

Cadono i divieti per gelaterie e rosticcerie

Invece il regolamento, aspetto che sta facendo discutere, non contempla divieti per le attività artigianali della tipologia alimentare: si tratti di gelaterie, pizzerie al taglio, rosticcerie. Fissa, come indicato, una serie di paletti a cui devono sottostare. Ma non ne vieta, espressamente, la nuova apertura. Il provvedimento, ora al vaglio del municipio I, è poi atteso in Aula Giulio Cesare. La proposta di delibera è stata formalizzata, alla presidente Svetlana Celli, alla fine di aprile. E’ quindi probabile una sua calendarizzazione entro il mese in corso.
 

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