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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Notte dei musei, polemiche per la chiusura del Colosseo: "Danneggia l'immagine di Roma"

Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco Marino. Il ministro Franceschini ha spiegato che non sono stati trovati cinque volontari per tenere aperto il sito archeologico

La 'Notte dei musei' torna sabato prossimo in tutta Europa ma all'appello mancherà il simbolo della Capitale nel mondo: il Colosseo. Ad annunciarlo nella giornata di ieri il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini: "Mi sembra assurdo ma è così perché non si sono trovati cinque volontari interni per tenerlo aperto”. Il motivo è contenuto negli accordi sindacali che prevedono che un terzo del personale addetto all'apertura sia su base volontaria. “Negli accordi sindacali c'è questa norma e se nelle prossime ore le cose non cambiano, al momento non ci sono questi cinque volontari per sabato”.

SINDACATI - Per risolvere la questione si incontreranno le organizzazioni sindacali territoriali convocate d'urgenza da Maria Rosa Barbera, soprintendente per i Beni archeologici di Roma. Obiettivo concordare un percorso guidato di visita all'interno del Colosseo al fine di consentirne l'apertura in occasione della 'Notte dei musei' di sabato. "Ci ritroviamo nuovamente a dover evidenziare la ragionevolezza delle nostre argomentazioni” scrive in una nota la Uil.

GIOVANI VOLONTARI - L'appello del ministro non è caduto nel vuoto. Il Forum nazionale dei giovani ha scritto una lettera aperta al ministro Dario Franceschini, a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, e a Ignazio Marino, sindaco di Roma, per proporsi come volontari e sostenere l'apertura del Colosseo durante la 'Notte dei musei'. “Con più di ottanta organizzazioni giovanili al suo interno e una rappresentanza di milioni di under 35 il Forum si mette a disposizione delle istituzioni, attraverso un gruppo di volontari, per sostenere e facilitare l'apertura del Colosseo" dichiara Carmelo Lentino, consigliere del Fng con delega a Cultura e Turismo”.  

SINDACO MARINO - Sulla questione si è espresso anche il sindaco Ignazio Marino che condividendo "l'imbarazzo e la frustrazione" ha affermato: "Il Colosseo chiuso danneggia l'immagine di Roma in quanto capitale del Paese. Ma so che Franceschini sta lavorando in queste ore perché questo non avvenga" ha affermato. "Sarebbe un fatto veramente triste. Il Colosseo, pero', è gestito direttamente dal Mibac. Esiste un regolamento che dice che il Colosseo si può aprire in momenti straordinari se ci sono almeno cinque persone che accettano spontaneamente gli straordinari. È una cosa difficile da spiegare all'estero ma per come sono scritte le regole il ministro mi ha detto che non ci sono strumenti per aggirarlo, come precettare i dipendenti".

ASSESSORE BARCA - Anche l'amministrazione capitolina si è detta disponibile a dare una mano pur non essendo di sua stretta competenza l'apertura del sito archeologico. “Il Colosseo chiuso la 'Notte dei musei' non è un bel segnale. Io credo che i luoghi della cultura debbano essere aperti sempre, molto di più di quanto non lo siano oggi” il commento dell'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Flavia Barca. “Questa apertura serale della Notte dei musei è eccezionale ma sarebbe un grande sogno pensare che si possa ripetere, non soltanto una volta l'anno”. L'assessore ha inoltre aggiunto che l'obiettivo è fare in modo che il comune di Roma lavori in collaborazione con tutte le Soprintendenze attraverso un tavolo “per fare in modo che le competenze statali e quelle comunali possano trovare un dialogo comune”.

PENECALDO - Di “imbarazzo” invece parla il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo: “Inquieta davvero dover constatare che ogni occasione è buona per renderci ridicoli agli occhi del mondo. Farsi del male da soli non è pensabile, ci sono momenti e monumenti simbolici che non possono essere sottovalutati. Pur comprendendo le preoccupazioni sulla sicurezza, che tra l'altro hanno già ispirato il rimedio di un'apertura a numero limitato comunque più decorosa, e pur rispettando le regole che consentono agli addetti di non essere presenti, è di tutta evidenza che bisogna chiedersi a questo punto se queste regole siano giuste e credibili" scrive il consigliere in una nota.

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