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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Stallo in Campidoglio: il ritardo delle nomine rischia di costare 25 milioni di euro

Scaduta l'ordinanza di agosto che prorogava i dirigenti, non arriva per il momento neanche la proroga. Sulla nuova macrostruttura pesano le guerre interne al Movimento, sulle quali è possibile un intervento di Grillo. Nuove spaccature su Marra

Niente nomine, niente proroga e tutto si blocca. In Campidoglio la macchina amministrativa si ferma. Il rinnovo della macrostruttura tarda ed essendo gli incarichi scaduti il 31 ottobre nessun dirigente sembra disponibile a firmare atti. Tutto paralizzato quindi e per sbloccare la situazione si punta sull'intervento di Beppe Grillo. Il comico leader, raccogliendo i mal di pancia di alcuni consiglieri comunali, sarebbe tornato a chiedere alla Raggi di allontanare Raffaele Marra da ruoli importanti. Già, perché ancora una volta sembra essere l'ex dirigente alemanniano il pomo della discordia in carico all'amministrazione a cinque stelle.

E la sindaca, come ormai avviene da quattro mesi a questa parte, non sembra voler dare ascolto nè agli eletti nè ai vertici del Movimento. Da qui la paralisi, dietro la quale però si nasconde anche un braccio di ferro più ampio tra giunta e consiglio. Tutto questo però rischia di far perdere alla Capitale 25 milioni di euro, fondi per il Giubileo da mettere a gara entro il 20 novembre, ma senza dirigenti appare difficile approntare i bandi.

Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la vicenda. 

IL DESTINO DI MARRA - Il 31 ottobre è scaduta l'ordinanza con cui la sindaca ha prorogato gli incarichi dei dirigenti di Roma Capitale. Un'ordinanza firmata a luglio con la prospettiva di conoscere meglio la macchina capitolina e di posizionare al meglio i tasselli del puzzle. Da luglio a oggi però è successo di tutto. In particolare ha assunto peso, sia all'interno del Raggio magico sia nelle polemiche della stampa, Raffaele Marra. Spostato a capo del personale, "il virus che ha infettato il Movimento" - così come lo ha definito la Lombardi - sembrava e sembra destinato alle attività produttive. Molti in consiglio però lo vorrebbero a capo di un municipio. Da qui il pressing su Grillo. Raggi tiene il punto e "minaccerebbe" di tenerlo a capo dei 24.000 dipendenti. 

L'INTERPELLO - Nel frattempo però in questi mesi proprio Marra ha lavorato alla rotazione dei dirigenti, procedendo al cosiddetto interpello: tutti i dirigenti capitolini sono stati chiamati ad esprimere una preferenza. Il risultato? La maggior parte, l'80%, ha chiesto di restare dov'è. Una soluzione che, secondo quanto si apprende, andrebbe anche bene a molti assessori, ormai entrati in contatto con i capi di dipartimento con cui stanno cominciando a lavorare proficuamente. Al contrario molti consiglieri, quelli duri e puri, puntano ad una rotazione, per portare "aria nuova nelle stanze del potere". Da qui lo stallo e il braccio di ferro che, secondo le indiscrezioni, già da lunedì starebbe vedendo Beppe Grillo in persona al lavoro. Colloqui fitti per organizzare un incontro finale e risolutore sulla vicenda.

L'INTERVENTO DI GRILLO - Filtra in particolare la notizia di una lunga telefonata, l'ennesima, tra il leader e la sindaca. Ancora una volta sarebbe stata chiesto di spostare Marra lontano dal potere e ancora una volta Raggi avrebbe dimostrato di voler tenere il punto. Sull'ex dirigente alemanniano l'accordo è chiaro: via dal Campidoglio. Il compromesso trovato nei giorni di massima crisi, a settembre, fu quello di destinarlo a via dei Cerchi, lì dove si trova il dipartimento Attività produttive. Quell'accordo ora vacilla, da un lato perché l'ala dura e pura, capitanata da consiglieri vicini a Roberta Lombardi vuole di più (Marra in un municipio), dall'altro perché la sindaca stessa vorrebbe tenere Marra a capo dei dipendenti. 

LO STALLO - Entro sabato si attende una soluzione che dovrebbe arrivare da un incontro tra Grillo e Raggi. A mettere fretta è il rischio, piuttosto concreto, di perdere 25 milioni per il Giubileo, da impegnare entro il 20 novembre. Per farlo bisogna indire le gare, preparare i bandi, fare gli inviti a partecipare e aprire le buste. Il tutto in meno di 20 giorni. 

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