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Vigili, Liporace non molla: "Non ritiro la mia candidatura". Imbarazzo in Campidoglio

Il comandante in pectore smentisce le voci che lo davano vicino al dietrofront: "Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Se il caos continua valuterò"

È sempre più nel caos la nomina del nuovo comandante dei vigili di Roma Capitale. Oreste Liporace non firma, ma non fa neanche passi indietro. La sua candidatura resta lì dov'è. Anzi, il colonnello di Belvedere Marittimo rilancia: "Ognuno deve prendersi le sue responsabilità". Una frase, quella rilasciata all'agenzia di stampa OmniRoma, che smentisce le voci che lo davano per dimissionato da Marino stesso. Voci diffuse in mattinata e che davano per imminente il ritiro di Liporace. Voci che secondo il colonnello stesso sarebbero state messe in giro da "persone interessate ad una soluzione del genere". Voci che quindi, nell'idea del nominato comandante e in quelle di chi le ha diffuse, dovevano servire a sbrogliare una vicenda ormai diventata una matassa intricatissima.

Alle prese con una patata che di ora in ora si fa sempre più bollente c'è soprattutto Marino. Il requisito mancante nel curriculum di Liporace è infatti un problema soprattutto del sindaco. Innanzitutto ormai c'è una certezza: il nodo, venerdì negato, c'è davvero. Il Colonnello non ha i cinque anni da dirigente richiesti dalla gara voluta dal chirurgo di Genova.  Gli uffici interpellati avrebbero tutti consigliato di non procedere con la nomina. Troppo alto il rischio che i ricorsi minacciati da Ospol ed esclusi vedano il Campidoglio uscire con le ossa rotta.

Da qui quindi l'idea di spingere Liporace alle dimissioni. Nascerebbero così le voci di questa mattina che però nel primo pomeriggio Liporace stesso ha smentito. Da parte del comandante nominato mercoledì scorso vi è infatti la certezza di aver risposto in maniera trasparente a un avviso esplorativo, e non a un bando, che non implica quindi una procedura concorsuale e nel quale non sono presenti eventuali controinteressati che potrebbero fare ricorso.

Marino in questi mesi ha usato però spessissimo la parola trasparenza e merito. In maniera trasparente ha pubblicato un invito ad una gara con determinati requisiti. In base al merito ha scandagliato i curricula ed ha scelto, queste le parole in conferenza stampa, la figura migliore tra le novantanove che hanno presentato domanda. Ritrovarsi ora con un comandante scelto ma non in possesso dei requisiti crea un evidente imbarazzo. Non a caso, una volta diffusa la smentita di Liporace e, quindi constatato il fallimento del piano dimissioni, in Campidoglio è calato il silenzio. Bocche cucite e tanto tanto imbarazzo.

Chi parla, andando all'attacco, è invece l'opposizione. Sono del deputato Pdl Gianni Sammarco le parole più dure: "In poco tempo Marino è riuscito nell'impresa di mettersi contro l'intero corpo della Polizia Locale, di impuntarsi su una scelta che gli era stata fortemente sconsigliata, soprattutto per l'eccessiva spesa dell'Amministrazione, di scegliere l'unico curriculum tra 99 che sembra non avere i requisiti, di vendere la pelle dell'orso prima di averlo catturato presentando Liporace in conferenza stampa ed esponendo anche il Colonnello ad una figura poco dignitosa. Pagare uno scotto all'inesperienza è fisiologico per qualsiasi sindaco - sottolinea - ma il primo cittadino di Roma, invece di procedere con cautela continua, con fughe in avanti solitarie, invise anche alla sua stessa maggioranza, e con bizzarrie amministrative. Ora delle due l'una: o si ambienta a una realtà difficile come la Capitale oppure passi la mano".

Altrettanto pesante il capogruppo di Fratelli d'Italia Fabrizio Ghera: "La vicenda dimostra un sindaco gaffeur che peraltro pensa di amministrare la nostra città con la politica degli annunci e degli spot ruffiani. Fratelli d'Italia ha denunciato fin dall'inizio, viste anche le continue voci circa l'inconsistenza di alcuni curricula pervenuti, la scelta fatta da Marino, attraverso un accesso agli atti e un'interrogazione al sindaco stesso. Non solo, ci siamo anche opposti perché riteniamo assurdo e paradossale prendere necessariamente un esterno, umiliando così il Corpo, quando ci sono dirigenti interni alla Polizia Municipale qualificati, preparati e con grande conoscenza del territorio". Di pressapochismo parla Dario Rossin di Fratelli d'Italia secondo il quale "Marino dovrebbe chiedere scusa al colonnello Liporace per la figura alla quale lo sta esponendo e non chiedergli, come sembrerebbe, di rinunciare all'incarico per cui è stato chiamato solo per coprire la sua magagna. Questa rischia di diventare una commedia all'italiana degli anni Settanta che però non fa ridere nessuno".

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