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Così Raggi prova a resistere al commissariamento di Grillo e Casaleggio

Lunga è la lista dei regali natalizi che la sindaca è chiamata a fare alla sua amministrazione. Si prova a resistere alla nomina di Colomban come vicesindaco. Per la segreteria torna in auge il nome di Marco Agostini

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Virginia Raggi e il Movimento Cinque provano ad uscire dalle stanze del partito nelle quali sono chiusi dopo l'esplosione del Caso Marra. La sindaca, con un post su facebook, ha provato a rivendicare il lavoro comunque svolto nel corso della scorsa settimana. Un tentativo di tornare all'ordinaria amministrazione che però cozza con le tante caselle da riempire e i tanti nodi ancora da sciogliere. Il caso Marra infatti è solo l'ultima di una lunga lista di beghe che hanno svuotato nel tempo l'amministrazione di alcune pedine importanti. Proviamo a vedere la lista dei regali natalizi che la sindaca è chiamata a fare alla sua amministrazione.

VICESINDACO - URBANISTICA - ASSESSORE ALL'AMBIENTE - CAPO DELLA SEGRETERIA - CAPO DI GABINETTO - CAPO DEL PERSONALE

VICESINDACO

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Frongia ha lasciato su diktat di Grillo e Casaleggio. Raggi ha provato a resistere ma non c'è stato nulla da fare. C'è però un piano B che la sindaca sta provando a portare avanti, ovvero quello di rigettare l'imposizione di Massimo Colomban, fiduciario di Davide Casaleggio ed attualmente responsabile alle partecipate. Cercando la sponda dei consiglieri la sindaca sta provando a fare fronte comune, facendo passare il messaggio che il suo vice verrà deciso in maniera collegiale. Si prova così a respingere il commissariamento di fatto, pensato anche in ottica di autosospensione della Raggi nel caso arrivasse l'avviso di garanzia. Grillo e Casaleggio si ritroverebbero, con Colomban vice, un sindaco di cui si fidano e che ritengono pienamente all'altezza del compito. 

Raggi e in consiglieri non ci stanno. Vogliono restare autonomi. Di più: alcune posizioni di Colomban sono diametralmente opposte a quelle del Movimento romano. Su tutti viene citato il caso della Multiservizi dove, per colpa dell'indipendentista veneto, la maggioranza è finita contestata. Ancora: si accusa Colomban di essere poco presente nella Capitale e per un ruolo così delicato non è proprio il massimo.

E lo stesso Colomban si è chiamato fuori dalla contesa dicendosi troppo impegnato nel riordino delle partecipate.

Ecco perché il fronte in Campidoglio si sta compattando. Due le alternative. In pole, proposto dalla Raggi, c'è Andrea Mazzillo che però non troverebbe il consenso dei consiglieri lombardiani più aperti invece sul secondo nome, quello di Luca Bergamo, assessore alla Cultura che potrebbe ricevere una promozione. 

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