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Nidi e materne, la protesta delle supplenti: "Noi spostate da una scuola all'altra, non è quello che prevedevano le norme anti covid"

Niente più supplenti fisse. Con una circolare inviata ai municipi a inizio ottobre il Comune fa un passo indietro sulle iniziali disposizioni anti covid

"Siamo carne da macello, ci spostano in continuazione da una scuola all'altra, proprio nel bel mezzo di una pandemia". Alessia, 55 anni, è una delle tante maestre precarie che ci ha contattato in queste ore. Il nome, come da sua richiesta, è di fantasia a tutela della privacy. Insegna come supplente nelle scuole materne del VI municipio. Era stata assegnata a una scuola, una soltanto, e lì doveva restare per tutta la durata dell'emergenza coronavirus. O almeno così aveva stabilito il Comune di Roma, quando a metà agosto fissava alcune nuove regole per la riapertura di nidi e scuole dell'infanzia a settembre. Ma capiamo meglio. 

Con una circolare del 13 agosto, inviata dal dipartimento Scuola ai direttori dei municipi, veniva istituito il cosiddetto "organico potenziato". Una novità pensata - si legge nel documento che RomaToday ha potuto visionare - per "salvaguardare le comunità scolastiche ed educative dall'esposizione ad eventuali contagi da covid-19". In pratica si è dotato ogni plesso di "un numero insegnanti ed educatori per assicurare sostituzioni senza ricorrere alle supplenze giornaliere". Un personale aggiuntivo "fisso" per evitare l'assegnazione di "ulteriori risorse durante il periodo emergenziale" e quindi eventuali "rischi di contagio da un servizio all'altro"

"Ho firmato un contratto fino a dicembre per una sola scuola, così era previsto e così era scritto" si sfoga Francesca, 34 anni, supplente in una materna in IV municipio. O meglio, in più materne. Perché la circolare di metà agosto in realtà non è più valida e lei, come altre colleghe, è stata trasferita. "Lunedì scorso mi hanno cambiato scuola, ho incrociato un bambino con 38 di febbre. Poi sono tornata nella scuola di partenza. Non è sicuro e non è conforme con quanto ci era stato garantito".

Già, un mese fa il quadro è cambiato. Il dipartimento ha emanato una nuova circolare l'8 ottobre, con la seconda ondata di covid che già prendeva piede e preoccupava, fissando nuove regole. Da quel momento l'organico potenziato può essere utilizzato anche per le assenze in altre scuole, all'interno dello stesso "ambito", termine con cui si va indicare un raggruppamento di circa sei, sette scuole diverse sullo stesso territorio. 

"Ho parlato con i sindacati e con le segretarie del municipio. Mi hanno sconsigliato di rifiutarmi, potrebbero arrivare provvedimenti disciplinari". Anche Lisa, 35 anni, supplente dal 2007, è tra le maestre che senza preavviso sono state trasferite altrove per coprire vuoti d'organico. "Il Comune è venuto meno a tutto quello che aveva promesso, così si è violato il contratto". La ragione del passo indietro da parte del Campidoglio? Il personale non basta a coprire tutte le assenze di queste settimane, in parte anche legate a contagi da covid e quarantene fiduciarie. 

La replica del Comune

Secondo quanto riferito da fonti qualificate del dipartimento Scuola, che confermano il quadro su descritto, semplicemente non è stato possibile mantenere le supplenti fisse. Dove la coperta è risultata troppo corta non si è potuto che sfruttare anche l'organico "potenziato", quello inizialmente utilizzato come risorsa stabile dalla singola scuola. Un modo in realtà, è la spiegazione fornita dal Campidoglio, per limitare i disagi e non attingere direttamente dalla graduatoria, dove invece le insegnanti disponibili possono provenire anche da altri municipi. 

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