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Nidi e materne, l'assessora: "Sistema regge, per norme anti Covid investiti 20 milioni di euro"

Veronica Mammì fa il punto in commissione Scuola e rivendica la bontà del lavoro svolto dal Campidoglio. Diverse le proteste di sindacati e insegnanti nelle scorse settimane

"Il Comune di Roma ha investito quasi 20 milioni di euro, di questi 1,5 ai municipi per l'acquisto di mascherine e dispositivi di protezione individuali, e 9 milioni per l'assunzione dell'organico potenziato". Così l'assessora alla Scuola Veronica Mammì fa il punto su quanto fatto in tema di norme anti coronavirus per la riapertura delle scuole di competenza comunale, nidi e materne. Le critiche in queste settimane non sono mancate dai sindacati e dai genitori.

Il nuovo impianto con i bambini organizzati "a bolle" (cioè per gruppi isolati di bambini sempre con gli stessi insegnanti) ha dato diversi segni di cedimento. Sono mancate (e mancano) le maestre per le supplenze, e spesso chi ha contratti di assunzione cosiddetti al 100% delle ore, viene sostituito con chi ha contratti al 75 e non può coprire quindi tutte le ore necessarie. E ancora le mascherine. Non tutti i i nidi ne hanno in dotazione in numero sufficiente. I cosiddetti "referenti covid" poi non sarebbero stati adeguatamente formati. Questi alcuni dei punti sollevati da Cigl, Cisl e Uil scesi in piazza a fine ottobre. Insomma, le critiche ci sono state, ma il Campidoglio rivendica la bontà del lavoro svolto. 

"Fin dal primo Dpcm che sanciva la chiusura delle scuole, il Campidoglio ha fortemente voluto una task-force di esperti dell'amministrazione per elaborare un documento finalizzato alla riapertura in sicurezza di nidi e scuole dell'infanzia, che ci è stato consegnato a luglio e che poi noi abbiamo rimodulato in base alle esigenze" ha spiegato Mammì in commissione Scuola.

"Da allora per mettere in atto questo piano abbiamo stanziato una ingente quantità di fondi, quasi 20 milioni di euro: tra questi, 1,5 milioni ai municipi in quanto datori di lavoro per l'acquisto di dpi e 9 milioni per l'assunzione dell'organico potenziato. Su questo siamo stati gli unici in Italia, andando oltre le previsioni della normativa nazionale". Già, proprio dalle insegnanti del cosiddetto "organico potenziato" però sono arrivate lamentele in massa per i tanti trasferimenti da una scuola all'altra a partire da inizio ottobre, quando invece dovevano essere fisse su una scuola, proprio per limitare le occasioni di contagio. 

Come spiegato poi Mammì "c'è un monitoraggio costante con il coinvolgimento di vari dipartimenti e dei Municipi, con cui c'è stato un confronto continuo in questi mesi che negli ultimi due si è ulteriormente intensificato. Dal monitoraggio settimanale sui dpi aggiornato al 12 novembre vediamo che tutti i Municipi sono coperti rispetto alla fornitura di dpi, termometri e termoscanner, c'è solo qualche criticità in IV e VII Municipio che stanno però già provvedendo a rifornirsi".

Sul tema del personale educativo scolastico interviene anche la presidente di commissione Teresa Zotta: "La nostra Amministrazione ha svolto un lavoro senza precedenti a partire dal 2017, quando sono state stabilizzate ben 1.600 tra insegnanti ed educatrici fino a quel momento precarie". E ancora: "Nel corso degli anni abbiamo indetto altre due procedure di stabilizzazione, il cosiddetto bando '50+50' finalizzato a rendere effettivo e indeterminato il rapporto di lavoro con 50 insegnanti e 50 educatrici. Le 50 insegnanti sono già state assunte mentre, per quanto riguarda le 50 educatrici, vi è stata la pubblicazione della graduatoria il mese scorso e i relativi contratti saranno firmati entro i primi mesi di dicembre".

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