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Nasoni, proteste in Campidoglio e Montanari ci ripensa: "Stop alla chiusura"

Presente al flash mob l'attivista di fama internazionale Vandana Sheva. Dopo un dialogo degli attivisti con l'assessore, la decisione di fermare la chiusura delle fontane

Una mobilitazione sotto palazzo Senatorio e una lunga interlocuzione con l'assessore Montanari, che alla fine ha rassicurato gli attivisti: "Stop alla chiusura dei nasoni". E' il verdetto dopo giorni di proteste contro la decisione di chiudere parte delle storiche fontanelle romane che danno da bere sì ai turisti ma anche, e soprattutto, a chi dorme in strada. La scelta di fermare il flusso d'acqua dei nasoni era arrivata a seguito dell'emergenza siccità. Ma il diritto all'acqua rivendicato dalle associazioni umanitarie scese in piazza ha vinto. 

Grazie forse, anche, alla presenza di Vandana Shiva, ambientalista di fama internazionale invitata oggi a palazzo Senatorio, poi schierata a fianco degli attivisti di Terra! e associazione 21 Luglio, organizzatori del flash mob. "Secondo i dati diffusi dal Coordinamento Romano Acqua Pubblica, i 2.800 nasoni romani "sprecano" solo l'1% dell'oro blu che dai bacini del Lazio arriva nella capitale. Il vero scandalo sono piuttosto le perdite delle vecchie tubature, che disperdono il 40% del volume complessivo" hanno più volte fatte presenti le associazioni, ricordando che "nel 2010, il diritto all'acqua è stato inserito dall'ONU nella Dichiarazione universale dei diritti umani, e nel 2015 è stato oggetto di una storica risoluzione del Parlamento Europeo". 

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