Nasce il coordinamento Donne Ugl della Polizia di Stato
"Uno strumento in grado di assumere un ruolo attivo nei confronti degli altri attori/attrici della sicurezza, nonché di quelli istituzionali e territoriali"
“DONNE DI VALORI”: percorsi di vita ed idee di donne, pensieri positivi, pragmatismo, coraggio, pazienza, costanza e passione. Donne protagoniste del cambiamento. E’ proprio all’insegna di questo lungo slogan che abbiamo immaginato che potesse nascere il Coordinamento Donne UGL Polizia di Stato di Roma.
Un laboratorio di idee e proposte in grado di affrontare in maniera sistemica e nel più generale quadro delle politiche di genere, le questioni di maggiore spessore che vanno dalla conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della cura familiare alle opportunità di carriera, dalla flessibilità d’impiego alle politiche contrattuali, dai congedi parentali alle pari opportunità.
Uno strumento in grado di assumere un ruolo attivo nei confronti degli altri attori/attrici della sicurezza, nonché di quelli istituzionali e territoriali, all’insegna di un costante e proficuo rapporto sinergico capace di “mettere in rete” i servizi a sostegno dell’”universo donna” e progettare nuove opportunità ed iniziative che accompagnino il superamento di un gap che è anche culturale.
Lo consideriamo uno strumento utile per agevolare la comunicazione “per le donne e tra donne in divisa”, per intessere con loro un’utile relazione di conoscenza, collaborazione solidale e di servizio. La nostra ambizione più alta è quindi quella di incontrare il maggior numero di “donne in divisa”, intercettarne i bisogni e costruire “con loro e per loro” una specifica piattaforma ideale e programmatica, capace di superare ritardi, esclusioni, difficoltà e solitudine e per soddisfare al meglio i loro desideri, diritti ed aspettative.
Una “piattaforma” in grado di sollecitare la ricerca di soluzioni innovative, di sperimentare nuove formule, di lanciare un messaggio di speranza e di impegno concreto e misurabile, di prevenire le cause di una distorsione culturale e organizzativa che impedisce la piena emancipazione professionale delle donne in divisa ma, anche, di intervenire con fermezza sugli effetti che essa produce nella vita quotidiana e nell’espletamento dell’attività di servizio. Nelle nostre intenzioni si tratta, in altre parole, di un laboratorio pensato per le “donne in divisa e con le donne in divisa”, con le quali vogliamo condividere la responsabilità di un progetto che fa della partecipazione e della condivisione il suo punto di forza: una finestra di dialogo e di confronto costantemente aperta, inclusiva e propositiva.