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Ostiense, il museo dei treni resta off limits: “Trasferito anche il suo archivio storico”

Protestano i cittadini: "L'archivio è stato trasferito in un sotterraneo inaccessibile"

La storia recente del polo museale di Ostiense appare piuttosto travagliata. Il museo, che ospita tram e treni che hanno fatto la storia del trasporto pubblico, resta chiuso. Non solo.

Il trasferimento dell'archivio storico

Nel passaggio di consegne tra Atac e Astral, che dal mese di luglio ne gestisce lo spazio, è stato trasferito anche lo storico archivio. “E’ stato trasferito da Atac nei sotterranei della sede di via Prenestina sottraendo il bene al suo luogo di origine e alla consultazione pubblica, già compromessa dalla reiterata chiusura del polo” hanno protestato gli attivisti del “Comitato del Polo Museale di Roma”, una rete composta da una ventina di associazioni e realtà territoriali.

L’archivio storico rappresenta un bene prezioso del patrimonio custodito nel museo di Ostiense. Al suo interno  infatti ospita circa 1750 “unità archivistiche”., vale a dire foto e documenti che raccontano la storia delle ferrovie laziali. Immagini e testimonianze raccolte tra il 1897 ed il 1990, su linee come la Roma Lido, la Roma Nord, la Roma Fiuggi e la linea dei Castelli romani. E che al tempo stesso custodiscono le memoria storica anche delle linee metropolitane.

Un patrimonio di foto e testimonianze

L’archivio, peraltro vincolato dalla Soprintendenza archivistica del Lazio dal 2002, “contiene preziosa raccolta di documenti cartacei e fotografici inerenti le ex società ferrotranviarie Stefer; Sefi, Sfv, Roma Nord, provenienti dall’ex impianto di Via Appia, dalle sottostazioni di Fiuggi e di Albano, dalle stazioni in disuso di Palestrina, di Piglio, dall’ex direzione di piazzale Flaminio, da Catalano,  nonché da donazione dei privati” ha ricordato il comitato. Tra i documenti ci sono anche due diari fotografici di Paolo Orlando, risalente agli anni compresi tra il 1921 ed il 1925, con una raccolta fotografica di 250 scatti ed “annotazioni autografe dello stesso ingegnere inerenti date, fatti, avvenimenti, personaggi interessati alla realizzazione della Lido”.

L'appello dei cittadini

Il patrimonio archivistico, rischia di non essere più fruibile, temono i comitati, a causa del recente trasferimento. DA qui l’appello alla Soprintendenza ed all’assessorato capitolino ai trasporti affinché “si adoperi sua ricollocazione nel luogo di origine: ad Ostiense, restituendo in tempi brevi questo patrimonio alla consultazione pubblica”. 

La riapertura del polo museale

Non c’è solo la questione dell’archivio da affrontare. Anche il museo dei trasporti va riaperto al pubblico. Ospita treni come lo 070: realizzato nel 1907 percorreva la strada verso i Castelli romani. Ma anche il tram del Cinema (risalente agli anni Trenta). Due cimeli che, lo scorso dicembre, hanno dovuto subire anche un attacco vandalico. “Inaugurato nel settembre del 2004, il polo museale è stato chiuso nel 2020 per il Covid e mai più riaperto. Astral, a cui è passato dal primo luglio, sta facendo dei lavori di messa in sicurezza con la promessa di una riapertura momentanea prima dei grandi lavori di ristrutturazione dell’area, che partiranno ad ottobre” ha raccontato Sandra Pranzo Giuliani, attivista del comitato. L’auspicio è che, alla riapertura, torni ad essere disponibile anche il materiale documentale ed i prezioso scatti fotografici custoditi nello storico archivio.

Il museo dei treni di Ostiense: foto del Comitato Polo Museale

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