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Crollo di visitatori per i musei romani: negli ultimi due anni il 12%

Lo dice un rapporto di Federculture presentato questa mattina alla presenza del sindaco Marino che però si è dichiarato fiducioso: "Nel primo semestre 2014 ingressi in aumento"

E' un vero e proprio crollo di visitatori per i musei romani. Secondo un rapporto Federculture presentato oggi nella sede del conservatorio di Santa Cecilia dal presidente Roberto Grossi alla presenza del sindaco di Roma, Ignazio Marino, e del ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini dal titolo 'Cultura l'alternativa alla crisi per una nuova idea di progresso' la rete delle strutture cittadine nel 2013 ha perso il 5,7% dei visitatori, in totale 1,4 milioni di persone.

MUSEI - Il calo era già iniziato nel 2012 dopo oltre un decennio di crescita impetuosa del pubblico che, tra il 2000 e il 2011, era aumentato ben del 57%. Negli ultimi due anni invece si è verificato un crollo del 12%. Tra quelli che più hanno subito un crollo il Macro che ha registrato un meno 52% in un solo anno. Male anche i Capitolini che perdono quasi il 9% degli ingessi o l'azienda Palaexpo, le cui presenze diminuiscono del 10%. Ottimi risultati invece per il museo statale Maxxi +43% e per quello dell'Ara Pacis, +37%.

MOSTRE - Il calo però non è solo per il numero di visitatori (meno 13%) ma anche la spesa del pubblico dedicata alle mostre (-27,6%). Se si considerano le 10 mostre d'arte più viste a Roma nell'anno, queste hanno attratto 1.190.335 visitatori in totale, il 13% in meno rispetto al 2012, quando le dieci mostre di maggior successo in città avevano avuto un pubblico di 1.368.916 persone. A confronto con le altre grandi città europee e internazionali “nessuna mostra romana è presente nelle classifiche internazionali e a Roma le mostre raccolgono circa un quinto di quanto accade a Londra, New York, Parigi". Nello specifico, prendendo in considerazione il totale dei visitatori delle prime dieci mostre della città, Londra ne conta 5.377.826, New York 5.098.868, Parigi 4.425.505, mentre Roma si ferma a 1.190.335.  

SPESA DEL PUBBLICO – Anche il pubblico, forse complice la crisi, ha iniziato a spendere meno in mostre, teatro e cinema. Le prime vanno peggio con un crollo del 27,6% ma vanno male anche teatro (-18%) e cinema (-2,5%). A livello generale, Federculture registra un calo del volume d'affari del 3,4%, degli ingressi a -2,17% e del numero di spettacoli (-2,17%).

SPESA PUBBLICA - Continuano a calare gli investimenti pubblici per la cultura sia a Roma che nel resto del Paese. Nella Capitale, la spesa per il settore nel 2013 rappresenta il 2,5% del bilancio totale, era il 4% dieci anni fa e ancora nel 2011 superava il 3%. Nel 2013 la spesa in cultura di Roma Capitale si traduce in un investimento per abitante di 61,7 euro.

MARINO – Alla presentazione del report era presente anche il sindaco Ignazio Marino che ha fornito qualche numero indicando una lieve ripresa per il 2014: “Nel periodo 1 gennaio-30 giugno del 2013 i visitatori dei musei civici romani sono stati 767.032. Dal primo gennaio di quest'anno sino al 22 giugno i visitatori sono stati 795.745. Considerato che alla fine del mese di giugno manca ancora una settimana il divario di circa 30mila visitatori in più nei primi mesi del 2014 rispetto all'analogo periodo del 2013 è un dato destinato a crescere”. Il primo cittadino si è dimostrato inoltre soddisfatto di alcune scelte: “Da settembre 2013 in poi, inoltre, abbiamo promosso eventi che hanno registrato un vero boom di visitatori. Ne cito solo alcuni, come le grandi mostre alle Scuderie del Quirinale. Da 'Augusto', che ha registrato dal 18 ottobre al 9 febbraio 160mila visitatori, a 'Frida Khalo' che, a tre mesi dall'apertura, ha totalizzato 230mila visitatori per una media di 2.500 biglietti staccati al giorno". "Senza contare che in un mese e mezzo- ha concluso Marino- il progetto dedicato alla valorizzazione scientifica e culturale del Foro di Augusto è stata ammirata da 20mila persone”.

AFFIDAMENTI AI PRIVATI – Il sindaco ha poi accennato a un progetto per sfruttare nuovi spazi nella capitale. “Abbiamo spazi oggi parzialmente o del tutto inutilizzati, quali la Serra Moresca a Villa Torlonia, il nuovo spazio espositivo di Palazzo Braschi o i Casali di Villa Pamphili. Il loro affidamento in concessione può incentivare nuovi modelli di gestione, il coinvolgimento di soggetti privati selezionati con bando pubblico, lo sviluppo di un'offerta innovativa e differenziata" ha spiegato.

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