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Tutti contro la Muraro: Berdini pronto a lasciare, i vertici del M5S la scaricano

Ad evitare che la situazione precipiti potrebbe essere l'addio della Muraro chiesto tanto da parte della giunta, quanto dai vertici del Movimento

Dimissioni congelate. Per ora. La Giunta Raggi potrebbe a breve perdere un'altra stella, Paolo Berdini assessore all'Urbanistica. E' lui il più infuriato per l'omissione (per non dire bugia) relativa all'indagine sulla Muraro. E' lui ad agosto ad aver usato parole chiare: "Se fosse indagata dovrebbe dimettersi". E ieri nella giunta, convocata e poi sospesa per motivi tecnici, è stato il più duro. Pronto a lasciare. Alla fine però è stato convinto ad aspettare. Decisivo sarà il confronto con la sindaca Raggi. 

Si dice che di fronte alla sindaca Berdini porrà un vero e proprio ultimatum: "O Muraro o me". Da giorni il responsabile all'Urbanistica mostrava mal di pancia. Non aveva gradito l'addio di Minenna, reputato il migliore all'interno della squadra. Si era dato una decina di giorni, per valutare anche come si usciva dalla crisi post #dimissioniday. Ieri però le cose sono precipitate. Le omissioni della Muraro avrebbero fatto venir meno quella trasparenza tra colleghi di giunta che lui reputa necessaria. Quindi restare in una squadra senza Minenna e con la contestata zarina dei rifiuti è oggi impossibile. Una posizione che sembrerebbe essere condivisa da altre personalità, Paolo Bergamo su tutti. Il responsabile della cultura ieri però smentiva su facebook le voci su un suo possibile addio, anche se l'uragano indagine nascosta non si era ancora scatenato. 

Una vera e propria tempesta quella che si è abbattuta sul Campidoglio che si aggiunge ad una situazione già difficile di suo. Dopo le cinque dimissioni e la bufera Sammarco sulla nomina di De Dominicis, l'ulteriore grana Muraro complica non poco il quadro. Se prima della audizione di ieri la posizione del Movimento era quella di lasciare mano libera alla sindaca, da ieri sera qualcosa sembra essere cambiato e la sindaca potrebbe essere costretta a cedere su qualcosa, o meglio su qualcuno.
 
Da Grillo a Casaleggio, dal direttorio al mini direttorio, la domanda è come andare avanti. Davide Casaleggio, tornato dalle vacanze avrebbe convocato una riunione. Presenti il comico genovese e Luigi Di Maio. Nessuno di loro, per stessa ammisione della sindaca, sapeva dell'indagine. E spetta proprio a loro ora gestire questa patata bollente, che è tutta politica. A porre i termini della questione, paradossalmente, sono dichiarazioni che fece la stessa sindaca a maggio, in piena campagna elettorale: "Il problema non è l'avviso di garanzia, ma la trasparenza". Commentava, allora, l'espulsione di Pizzarotti. Non si dovrebbe arrivare al ritiro del simbolo come qualcuno vorrebbe, ma la sindaca stavolta dovrà fare passi concreti, allinearsi.  

L'addio della Muraro potrebbe segnare la svolta, importante per evitare le ulteriori dimissioni da parte di Berdini e altri membri della giunta. Ieri sera anche tra i consiglieri l'indicazione sembrava essere questa. Tutti i giornali oggi riportano le dichiarazioni della consigliera Alisia Mariani: "Fiducia? Su Raggi sì, su Muraro non lo so...". La sindaca nei giorni scorsi, quelli dopo le cinque dimissioni, aveva indicato nell'ascolto dei consiglieri un nuovo metodo. Anche su questo è chiamata alla coerenza.
 

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