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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Appio Claudio / Piazza di Cinecittà

Un anno di governo Laddaga, le critiche delle opposizioni: “E' rimasto tutto fermo”

I progetti non conclusi della precedente amministrazione, la carenza di personale negli uffici, la giunta che scavalca l'attività consigliare: tutte le critiche dell'opposizione

Il primo anno di amministrazione di Francesco Laddaga non soddisfa le opposizioni. Un dato abbastanza scontato, quando si fa politica. Quello che però emerge è una certa convergenza, nelle valutazioni effettuate dai vari capigruppo, su alcune specifiche criticità. La sporcizia, la carenza di personale e l’inadeguatezza dei servizi offerti dall’anagrafico. Ma anche il mancato completamento, o l’eventuale rivisitazione, di opere avviate o predisposte dall’amministrazione precedente. 

Disattese le aspettative sulla sicurezza

Luigi Avveduto (Udc/Forza Italia) il  candidato presidente di centrodestra, nell’ultima campagna elettorale, non lesina le critiche. “Dopo un anno non si può continuare a dire che la colpa è di chi ci ha preceduti” ha premesso Avveduto, che ha puntato l’indice soprattutto sulla sicurezza e sul decoro. Ma non solo. “La ciclabile di via Tuscolana continua ad essere pericolosa e non si è fatto nulla per migliorarla” ha obiettato e sul fronte del decoro “sul tuning invece abbiamo votato un atto ma non è cambiato niente”. E questo, peraltro, porta ad un’altra critica: “votiamo atti che poi non si traducono in nulla, cosa che si traduce in uno spreco di denaro pubblico”. Per quanto riguarda il decoro, “abbiamo in carico, come municipio, la gestione del diserbo dei marciapiedi. Ed anche su quello – ha obiettato Avveduto – abbiamo visto tutti com’è andata, non è stato fatto nulla”. 

Le principali emergenze per Fratelli d'Italia

Dello stesso tenore le critiche che arrivano dal partito di centrodestra che, in municipio VII, ha la maggior parte dei consiglieri: Fratelli d’Italia. “Decoro, verde e sicurezza sono le principali emergenze del VII Municipio ed in un anno di nuova amministrazione non sono stati ancora affrontati. Le parole spese in campagna elettorale sono rimaste tali” ha dichiarato Valter Conti, il capogruppo del partito di Giorgia Meloni in VII municipio. Nel sottolineare che “Il presidente Laddaga considera principalmente gli atti di giunta e non del consiglio e questo rende tutto poco trasparente ed anche irrispettoso” Conti ha evidenziato anche “la difficoltà a reperire i fondi di progetti in essere lasciati dall’amministrazione precedente”. Sui centri civici, come sui mercati rionali, ha segnalato “un immobilismo totale”. E per finire, com’è stato fatto anche da altri capigruppo, ha rimarcato il fatto che “i dipendenti del municipi sono in organico ridotto” e questo si traduce in “un rallentamento grave nello svolgimento del loro lavoro”.

Dalla Lega un "sei con debiti"

Per chiudere con la compagine di centrodestra, va registrata anche la posizione della capogruppo leghista Barbara Strippoli. Se fosse una pagella? All’amministrazione Laddaga darei un sei stitico, con debiti”. Giudizio che si riversa anche sul presidente “perché è il capitano che risponde della ciurma” ha chiarito Strippoli. Nel merito, la capogruppo legista ha contestato il ricorso ad attenuanti del tipo “la colpa è di quelli di prima”. Ha puntato l’indice verso “l’abbandono di un intero quadrante, quello di Torre Spaccata, sedotto ed abbandonato”. Ed ha, in linea con la gran parte degli altri esponenti dell’opposizione, rimarcato “il fallimento degli uffici anagrafici che prevede tempi di attese bibliche per il rilascio di carte d’identità” un problema che però, ha riconosciuto “è diffuso in tutta Roma”. Alla fine però, arriva una sufficienza stiracchiata. Anzi “con debiti”.

Il Terzo Polo boccia i risultati ma non l'impegno

Fuori dal perimetro del centrodestra, la musica non cambia molto. “Nonostante la parziale riapertura della sede di Villa Lazzaroni, i tempi per ottenere una carta d’identità o un cambio di residenza sono incredibilmente lunghi” ha sottolineato anche Luca Di Egidio, il consigliere del cosiddetto Terzo Polo (Italia Viva-Azione).  “Tra tutti i problemi il più sentito è sicuramente quello dei rifiuti. Inutile girarci attorno: Roma e il VII municipio sono sporchi. Non c’è decoro, ristoranti e bar si trovano a lavorare con marciapiedi ancora invasi di immondizia” ha evidenziato Di Egidio. Non solo. Il capogruppo del “Terzo Polo” ha fatto notare anche che, sebbene il consiglio abbia votato specifici atti, non si è posto rimedio “ai pasticci di alcune piste ciclabili che hanno generato caos perché realizzate in luoghi sbagliati” com’è nel caso della via Tuscolana e via Taranto. Poi “c’è via del Mandrione che è ancora chiusa” e nell’insieme “tutto questo rende il municipio poco vivibile, nonostante  l’impegno profuso dal Presidente Laddaga, che considero persona seria”.

I progetti fermi della precedente amministrazione

Cosa ne pensa di questi dodici mesi invece il capogruppo del partito che aveva eletto la precedente maggioranza? “Per noi del Movimento cinque stelle – ha premesso il capogruppo Emanuel Trombetta – non solo quest’anno è trascorso senza che venisse fatto nulla, ma sono state anche bloccate opere che valevano 10 milioni di euro. Erano interventi, alcuni già appaltati, che andavano solo fatti proseguire”. Gli esempi non mancano. Il primo, riferito dal pentastellato, è  “il ponte ciclopedonale che doveva attraversare il raccordo e che era già passato attraverso due conferenze dei servizi”. Non è l’unico. “Mi viene in mente il progetto delle micropiazze del Quadraro, bloccato a lavori già iniziati per il costo degli impianti semaforici, risibile rispetto al valore dell’intervento”. E poi c’è la ciclabile della Tuscolana “che andava completata, perché transitoria ed il progetto già c’era ed era appaltato. Poi ci sono le rotatorie di Romanina e Tor Vergata”. In sostanza, non c’è stata continuità con il passato. “C’è il fermo totale e non è un caso, quindi, che il settimo municipio” ha concluso Trombetta, facendo riferimento allo studio recentemente pubblicato dall’agenzia di controllo dei servizi pubblici “sia quello dove si vive peggio”.

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