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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Multiservizi, il Tar annulla la gara del Comune: "Marino chieda scusa"

Nel mirino "i prezzi a base della gara" che non consentirebbero "il rispetto dei minimi tabellari" per il servizio di global service scolastico. Polemizza Onorato: "Non si può svendere il lavoro delle persone"

Il Tar del Lazio ha annullato il bando di gara a 'cinque lotti' indetto dal Comune per “l'affidamento dei servizi in global service necessari al funzionamento delle strutture educative e scolastiche della Capitale”. Un ricorso avanzato dalla Roma Multiservizi secondo la quale “i prezzi a base della gara” non consentirebbero “il rispetto dei minimi tabellari”. Il 4 settembre del 2015, con un'ordinanza, il tribunale amministrativo aveva predisposto la sospensione della gara ritenendo necessaria una perizia tecnica per valutare la situazione. Lo scorso 10 marzo la sentenza: ricorso accolto e provvedimento annullato. 

Si riapre così una delle vicende che più hanno suscitato polemiche e proteste nel corso dell'amministrazione Marino. La gara  riguarda infatti circa 2500 lavoratori su un totale di 3800 impiegati nella società Roma Multiservizi, società al 51% di Ama. Un primo bando per l'affidamento al Cns venne emesso dall'allora assessorato alla Scuola di Alessandra Cattoi, poi revocato. Seguì, il 5 giugno del 2015, la pubblicazione della gara a cinque lotti quando ormai sulla poltrona dell'assessorato era arrivato Paolo Masini. Proprio come per l'affidamento al Cns, anche la gara a cinque lotti suscitò accese polemiche dei lavoratori e dei sindacati “perché non fornisce le garanzie occupazionali e mette a rischio i servizi”. 

Il 10 marzo scorso la sentenza del Tar ha annullato il bando e accolto il ricorso avanzato da Roma Multiservizi. Nella precedente ordinanza di settembre, quella in cui i giudici predispongono una perizia tecnica sul bando stesso, si leggono le motivazioni che hanno mosso l'azione dell'azienda controllata da Ama. L'importo a base d'asta dell'appalto viene messo in discussione: 240.837.467,47 euro oltre IVA di cui 481.674,94 euro per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Troppo poco per la ricorrente. Vengono citati gli esiti di una perizia giurata: “I prezzi a base della gara qui esaminata sono nel loro complesso tali da non consentire il rispetto dei minimi tabellari inderogabili di legge per i servizi ausiliariato e ristorazione che costituiscono la maggior quota (85,57%) dell’intero global. Le marginalità recuperabili dagli altri servizi non consentono di colmare il discostamento degli importi a base di gara dall’effettivo costo del personale impiegato sui servizi ausiliariato e ristorazione”.

“Il Tar ha annullato la gara a cinque lotti che noi della Lista Marchini contrastammo con forza arrivando addirittura a dormire per diversi giorni in Consiglio comunale” il commento dell'ex capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, oggi coordinatore, Alessandro Onorato. “Finalmente anche il tribunale amministrativo ha sancito quello che noi gridavamo da tempo e cioè che non si può svendere, abbassando ancor di più i loro esili guadagni, il lavoro di migliaia di persone che con il sudore della fronte a malapena arriva a fine mese. Oggi il Pd e Marino dovrebbero chiedere scusa”. 

“Il Tar stabilisce che non si devono fare gare che vadano al di sotto del costo del lavoro compreso il fatto che non era stata inserita la clausola di salvaguardia” il commento di Serenetta Monti, sindacalista dell'Usi. “Spero che in base a questo avvenimento, nell'elaborazione della prossima gara si vada nella direzione del rispetto dei lavoratori”.

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