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Sabato, 20 Aprile 2024
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Roma Multiservizi: scatta il licenziamento per 3500 dipendenti. Ora Raggi vuole rimuovere i vertici

I sindacati: "Procedura illegittima alimenta clima di tensione sociale". Infuriata la sindaca: "Valutiamo denuncia per procurato allarme". E attacca anche i rappresentanti dei lavoratori

Pronte 3500 lettere di licenziamento da inviare a tutti i dipendenti in vista della scadenza del contratto con Roma Capitale, prevista per il 31 dicembre. I vertici di Roma Multiservizi lo hanno comunicato ieri ai sindacati confederali, durante una riunione convocata d'urgenza in sede. E' l'ennesima bomba innescata, dopo la liquidazione di Roma Metropolitane e i caos in Ama per i mancati bilanci, a poche ore dallo sciopero di domani indetto proprio per protestare contro la gestione delle aziende partecipate da parte dell'amministrazione Raggi.

Roma Multiservizi, parteipcata al 51% da Ama, lo ricordiamo, si occupa del global service, ovvero dei servizi di pulizia, bidellaggio, mense e cura del verde nelle scuole. Da anni è in corso un braccio di ferro con il Comune sulla famosa "gara a doppio oggetto", un bando inizialmente da 475 milioni, poi ridotto a 277, per l'individuazione di un socio privato da affiancare a Multiservizi. Una strada osteggiata da lavoratori e sindacati, sulle barricate per chiedere invece l'internalizzazione del servizio, oggetto di una bocciatura da parte dell'Antitrust e di recente un ricorso da parte della stessa Multiservizi impossibilitata a partecipare. Un caos che ha gettato nell'incertezza i dipendenti. Ora messi alla porta. 

A dare la notizia sono gli stessi sindacati. "L'azienda ha precisato che ad oggi non vi sono rassicurazioni su eventuali proroghe oltre il 31 dicembre 2019 a cui si aggiunge che l'appalto potrebbe essere anche revocato prima di tale data, come emerge da alcune dichiarazioni da parte dell'amministrazione capitolina" scrivono in una nota stampa le sigle sindacali di Filcams Cgil Fisascat Cisl, Uiltrasporti di Roma e Lazio. "Abbiamo manifestato dissenso - spiegano i sindacati - sulla legittimità della procedura di licenziamento collettivo, in quanto lo stesso Contratto Nazionale riconduce i licenziamenti a quelli di tipo individuale e riteniamo tale procedura alimenti ulteriormente il clima di tensione sociale, per il quale riteniamo l'azienda Roma Multiservizi e Roma capitale uniche ed esclusive responsabili. Le lavoratrici e i lavoratori sono fortemente preoccupati per il loro futuro lavorativo e salariale, anche alla luce della vertenza ancora irrisolta sul mancato pagamento della retribuzione".

"Ribadiamo - aggiungono ancora i sindacati - la necessità di avviare un confronto risolutivo congiunto con tutte le parti interessate Ama, Rekeep, Roma Multiservizi e Roma Capitale per porre fine al disastro sociale che questa lotta tra poteri politici ed economici sta generando. Visto l'interesse da parte della sindaca Virginia Raggi sul richiamo al senso di responsabilità da parte di chi si occupa della tutela dei lavoratori, le chiediamo il 'dovuto atto di responsabilità', da lei sempre annunciato e manifestato pubblicamente con i lavoratori della Roma Multiservizi e ad oggi mai messo in atto, di procedere nei confronti della società al ritiro della procedura di licenziamento collettivo per le migliaia di lavoratori ancora ad oggi al servizio dei cittadini di Roma capitale, da lei sempre rassicurati. La nostra richiesta di internalizzazione in una società in House del servizio e dei lavoratori addetti è l'unica soluzione che garantirebbe continuità, qualità del servizio e tutela dei lavoratori coinvolti".

Infuriata la sindaca Virginia Raggi. Prima di tutto con i manager della controllata che hanno annunciato in modo informale l'avvio dei licenziamenti. Addirittura starebbe valutando una denuncia per procurato allarme insieme alla rimozione degli stessi vertici dell'azienda, partecipata al 51% da Ama. Ma l'ira di Raggi sarebbe anche indirizzata nei confronti delle organizzazioni sindacali, che hanno diffuso tra i lavoratori la notizia poi smentita da un comunicato ufficiale del Campidoglio: dal Comune è infatti partita una lettera con cui si convoca per il 28 ottobre un incontro e si diffida l'azienda dall'intraprendere qualsiasi tipo di azione unilaterale nei confronti dei lavoratori. 


 

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