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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Multiservizi, salta lo sciopero: "Al vaglio la gara a doppio oggetto"

La protesta in programma per mercoledì è stata 'congelata' dopo l'incontro di ieri tra assessori competenti, sindacati e Ama. Alta la guardia sui livelli occupazionali

Niente internalizzazione né acquisizione delle quote da parte del Comune di Roma. Per Roma Multiservizi l'amministrazione capitolina si sta valutando una "procedura di gara a doppio oggetto". E' questa la strada che l'assessore alle Partecipate, Massimo Colomban, sta valutando per il futuro della partecipata che gestisce in appalto i servizi di global service scolastico e di manutenzione di parte del verde cittadino. Una vera e propria bomba a orologeria per l'amministrazione, situazione che si trascina fin dai tempi di Marino, che coinvolge circa 4 mila lavoratori in tutta la Capitale. Per oggi era in programma uno sciopero per l'intera giornata indetto dalle organizzazioni Cgil, Cisl e Uil per cui si aspettavano problemi nelle scuole dell'infanzia e nei nidi capitolini. Ma un incontro che si è tenuto ieri nella sede dell'assessorato all'Ambiente di Porta Metronia tra le sigle sindacali e il Comune ha avuto l'effetto di congelare la protesta. 

L'INCONTRO - All'incontro, convocato "per avviare un tavolo di confronto permanente" si legge nel verbale, hanno partecipato gli assessori all'Ambiente, Pinuccia Montanari, alle Partecipate, Massimo Colomban, alle Politiche Sociali, Laura Baldassarre, i consiglieri capitolino M5S Daiele Diaco e Roberto Di Palma, le sigle sindacali, una delegazione di lavoratori e Ama Spa.

NO ALL'ACQUISIZIONE - La prospettiva di acquisizione da parte del Comune di tutte le quote della partecipata, attualmente controllata al 51 per cento dall'Ama, trasformando di Roma Multiservizi in una municipalizzata di primo livello, non è perseguibile. Colomban l'aveva già detto nel corso di un contestatissimo Consiglio comunale di inizio dicembre, sconfessando la linea che avrebbe voluto mantenere l'ex assessora Paola Muraro. E ora viene scritto nero su bianco nel verbale come premessa: "Da innumerevoli incontri di approfondimento con l'Avvocatura Capitolina, in base a quanto sostenuto da Giuristi e dai vari Dipartimenti, non è stato possibile riportare Roma Multiservizi in house in Roma Capitale (Decreto Madia)". 

L'ALLARME - "A rischio 4mila posti di lavoro"

GARA A DOPPIO OGGETTO - "In fase di analisi di fattibilità" continua il documento, "la possibilità di una gara a doppio oggetto che salvaguarderebbe tutti i livelli occupazionali e che su richiesta delle parti sindacali, vengono indicate anche le esigenze di salvaguardia, le condizioni economiche, retributive e normative preesistenti". Una soluzione, quella della procedura di gara a doppio oggetto, che non è l'unica ma sulla quale l'amministrazione sta puntando particolarmente: "L'amministrazione Capitolina evidencia che sono allo studio acune ipotesi al fine di garantire i livelli occupazionali" si legge. "Si stanno valutando tutte le soluzioni, in particolare la procedura di gara a doppio oggetto". Si stabiliscono poi una serie di step, tra cui "la consegna dei dati relativi alla fotografia dell'esistente", e si fissano una serie di incontri tra le parti. Verrà trattato a parte il destino dei cuochi, "impiegati nelle scuole, attualmente gestiti da Roma Metropolitane". 

I CONTRARI - Sul piede di guerra il sindacato Usi, Unione sindacale italiana, che invece ritiene percorribile la strada dell'acquisizione delle quote da parte del Comune in base al decreto Madia: "E quindi la soluzione ideale su cui starebbe lavorando l’assessore Colomban (per salvare i lavoratori Multiservizi) sarebbe la “gara a doppio oggetto”?…Complimenti!" il commento sarcastico di Giuseppe Martelli, segretario romano dell’USI in merito all'incontro. Attaccano anche i lavoratori del Comitato Difesa lavoratori e lavoratrici Roma Multiservizi: "Ci stiamo impegnando per coinvolgere la cittadinanza e fare capire l’essenzialità dei servizi che offriamo e la necessità di effettuarli come società interamente di Roma Capitale. In questa direzione vanno le interrogazioni depositate dagli onorevoli Rizzetto di Fratelli d’Italia e Fassina di Sinistra Italiana, rivolte al ministro Madia per togliere ogni dubbio sulla corretta applicazione del decreto che porta il suo nome" concludono i lavoratori che stanno portando avanti una raccolta firme in loro solidarietà. Sabato 25 febbraio l'appuntamento è nei mercati di Magliana, Montagnola ed in piazza Vittorio. Non ci fermiamo!”.

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