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Multiservizi, Cattoi revoca l'appalto a Cns: festeggiano i lavoratori

L'annuncio è arrivato in serata: "Non ci sono le garanzie necessarie per l'assorbimento di tutti i lavoratori quindi si andrà alla proroga tecnica"

L'annuncio è arrivato al termine dell'ennesima giornata di tensione con i lavoratori pronti a occupare, nuovamente, l'Aula Giulio Cesare. Sull'affidamento dell'appalto di manutenzione e pulizia delle scuole di Multiservizi l'amministrazione capitolina fa un passo indietro. Come temuto dai lavoratori dal Centro nazionale servizi (Cns), che aveva vinto l'appalto Consip, le garanzie occupazionali non sono arrivate. Spiega in una nota l'assessore alla Scuola Giovani e Pari opportunità Alessandra Cattoi: “Non ci sono le garanzie necessarie per l'assorbimento di tutti i lavoratori, e quindi, come annunciato nei giorni scorsi, si andrà alla proroga tecnica in favore della Roma Multiservizi e all'indizione di una nuova gara d'appalto”. La notizia è stata accolta dagli applausi dei lavoratori. "Quella della gara con la proroga tecnica è la nostra strada maestra" le parole pronunciate dall'assessore arrivata ieri in aula Giulio Cesare insieme al capogruppo Pd, Francesco D'Ausilio, e al coordinatore di maggioranza, Fabrizio Panecaldo.

LA REVOCA DELL'APPALTO – La notizia, dopo gli attriti tra la maggioranza e l'assessore, è stata ufficializzata in una nota congiunta dell'assessore alla Scuola, Giovani e Pari opportunità di Roma Capitale, Alessandra Cattoi e dei capigruppo di maggioranza Francesco D'Ausilio (Pd), Gianluca Peciola (Sel), Luca Giansanti (Lista civica Marino), Massimo Caprari (Cd), il coordinatore Fabrizio Panecaldo (Pd) e Valeria Baglio (Pd), presidente della commissione Scuola. “Da poco è giunta la risposta del Cns sull'assorbimento dei lavoratori di Multiservizi. Nella lettera si dichiara che Cns garantirà il passaggio d'appalto ai lavoratori aventi diritto come dal Contratto nazionale di lavoro-Ccnl (per il personale dipendente da imprese esercenti di pulizia e servizi integrati/multi servizi) e pertanto non rientrano in tale passaggio i lavoratori con livello occupazionale dal V all'VIII (gli amministrativi, ndr) e i 175 lavoratori con contratto a tempo determinato”. Continua la nota: “La nostra richiesta è sempre stata la garanzia di tutti i livelli occupazionali. Anche in seguito all'ulteriore confronto che abbiamo avuto oggi, constatiamo che la risposta del Cns non soddisfa queste esigenze".

I LAVORATORI – Nel pomeriggio la tensione in Aula Giulio Cesare aveva raggiunto il culmine con una vigilessa caduta nella foga dell'occupazione e una lavoratrice colta da malore.“Risposte, risposte” avevano poi scandito nel corso della seduta i dipendenti della partecipata capitolina (il 51% dell'azienda è infatti in mano ad Ama che ora dovrà mettere sul mercato le sue quote) seduti a terra. La revoca dell'appalto a Cns viene accolta così dagli applausi. “E' arrivata la risposta che attendevamo” il commento. “Abbiamo lottato perché nessuno fosse escluso e così è stato. Siamo stanchi ma felici per il risultato raggiunto, eravamo pronti ad occupare ad oltranza per tutto il mese se fosse stato necessario”. La felicità non fa abbassare la guardia: “Ora vigileremo che tutto si svolga nei tempi previsti e nella massima trasparenza”.

ONORATO - Soddisfatto ma critico il consigliere della Lista Marchini Alessandro Onorato che per ottenere la revoca dell'appalto aveva iniziato lo sciopero della fame. Sulla sua pagina Facebook scrive: "Possiamo dire finalmente: bene la revoca a Cns, meglio tardi che mai però. Peccato che la soluzione sia arrivata dopo ben 25 giorni di protesta, 2 di sciopero della fame e 3 nottate passate in Consiglio comunale. E' una grande notizia che conferma come la strada intrapresa da Marino e Cattoi fosse assolutamente fallimentare, visto che avrebbe mandato a casa centinaia di lavoratori senza nessuna garanzia sulla qualità del servizio. Ora tiriamo un sospiro di sollievo e rimaniamo con la guardia alta per evitare altri pessimi tentativi di risparmio sulla qualità del servizio e sulla pelle dei lavoratori".

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