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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Multiservizi, sarà un mercoledì caldo: sindacati pronti alla mobilitazione

Giornata di incontri sia per l'assessore alla Scuola Cattoi per cui la situazione della partecipata è "prioritaria" che per i sindacati che valuteranno lo stato delle cose con il consorzio che subentrerà all'appalto

Il giorno prima di una giornata di incontri decisivi per il futuro dei lavoratori di Roma Multiservizi la situazione rimane piena di punti interrogativi. Da una parte il Campidoglio che, come ribadito a chiare lettere nei giorni scorsi sia dal sindaco Ignazio Marino che dall'assessore alla Scuola Alessandra Cattoi, ha assicurato che il mantenimento dei livelli occupazionali “è una nostra priorità”. Dall'altra i sindacati che, dopo le proteste dei giorni scorsi, rimangono sul piede di guerra e puntano il dito contro la “difficoltà di comunicazione con l'amministrazione Marino” chiedendo l'apertura di un tavolo di trattativa "che sarebbe dvuto essere preventivo".

In mezzo la battaglia sui numeri. Tra i 1500 lavoratori impiegati direttamente nell'appalto in questione, i circa 2500 "se si considerano anche i posti di lavoro indiretti" e i dipendenti complessivi della Roma Multiservizi, al 51% di Ama e al 49% della privata Manutencoop, che ammontano a 3700, a temere per il proprio posto di lavoro sono a centinaia.“Tutti i numeri circolati fino ad oggi sono approssimativi” fanno sapere dall'assessorato alla Scuola. “Abbiamo chiesto a Roma Multiservizi di fornirci l'elenco completo”. La speranza da più parti è che gli incontri di domani chiariscano i numeri in gioco. Anche perché a preoccupare non è solo il mantenimento dei livelli occupazionali ma anche quelli del reddito.

Il tempo non è molto. Il 31 luglio scade l'affidamento della gara dell'appalto più consistente in capo a Roma Multiservizi, quello che va dalla pulizia delle scuole al trasporto scolastico. Il Campidoglio ha deciso di seguire le indicazioni contenute nei rilievi del ministero dell'Economia e delle Finanze e affidarsi alla convenzione Consip spa, la società pubblica controllata dal Mef che funziona da 'centrale acquisti' per la pubblica amministrazione. Nel caso delle scuole del Lazio l'appalto Consip è affidato a Consorzio nazionale dei servizi che subentrerà, al costo di 48 milioni di euro all'anno al posto di 52 milioni attuali, a Roma Multiservizi. Quest'ultima invece, nei programmi dell'amministrazione capitolina, per ottimizzare il sistema delle partecipate, verrà "messa sul mercato".

Come fanno sapere dall'assessorato alla Scuola nella mattina di domani Alessandra Cattoi dovrebbe incontrare le parti in causa e capire i numeri in gioco. Nel pomeriggio invece i sindacati incontreranno il Consorzio che dovrà subentrare per “capire se riusciremo a mantenere i livelli occupazionali e salariali e possibilmente implementare e migliorare il servizio” spiega Concetta Di Francesco della segreteria della Filcams Cgil. I sindacati sono pronti alla mobilitazione. “L'amministrazione avrebbe potuto evitare di causare nei lavoratori questa ansia per il futuro semplicemente avviando un confronto preventivo con le parti in causa. Che la gara d'appalto era scaduta si sapeva da tempo” afferma Di Francesco. “Qualora le condizioni imposte dal consorzio non saranno favorevoli, continueremo a chiedere con forza all'amministrazione capitolina un tavolo di trattativa per affrontare tutte le questioni che questo cambio di appalto pone”. Dubbi anche sulla decisione di mettere l'azienda sul marcato: “Togliendo questa commessa si rischia di andare incontro a un impoverimento dell'azienda e la vendita potrebbe trasformarsi in una svendita”.

La decisione dell'assessorato alla Scuola ha suscitato non poche perplessità anche dentro l'Aula Giulio Cesare. Dopo l'approvazione di giovedì scorso della mozione a firma di Orlando Corsetti e sottoscritta da maggioranza e opposizione con la richiesta di “procedere a una più attenta valutazione di merito”, per i prossimi giorni è attesa una commissione Bilancio con l'intervento dell'amministratore delegato di Ama Daniele Fortini. A richiederla il capogruppo in Campidoglio di Anp e membro della commissione Ignazio Cozzoli che in merito chiede chiarezza: “L'assegnazione diretta può avvenire solo in seguito ad un tavolo di accordo con le organizzazioni sindacali e il socio privato”. Le domande sono molte: “Come si fa a mettere sul mercato una società che, senza quei contratti d'appalto, verrebbe fortemente indebolita? Manutencoop è stata contattata per essere messa nelle condizioni di esercitare il diritto di prelazione del 51% di AMA? A me non risulta ed è per questo che ho richiesto la convocazione della commissione. Con questa operazione il rischio è una svalutazione”.

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