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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Otto multe 'sospese' a carico del sindaco": è polemica sulla Panda di Marino

Dopo la battaglia sul parcheggio, scoppia il 'giallo' delle multe non pagate. A sollevarlo con un'interrogazione al Viminale il senatore Augello. Marino controbatte: "Sono solo calunnie"

Il sindaco Marino e la sua Panda Rossa tornano nel mirino delle polemiche. Dopo la battaglia per costringere il primo cittadino a spostare la sua auto dai parcheggi del Senato, arriva il giallo delle sospette multe non pagate. A sollevarlo il senatore di Nuovo Centrodestra Andrea Augello che ha presentato un’interrogazione al ministro dell'Interno Angelino Alfano chiedendo conto di una serie di contravvenzioni, otto in totale da 80 euro l’una, contratte tra il 26 giugno e il 27 luglio 2014, a carico del primo cittadino per un mancato rinnovo del permesso ztl per il centro storico, dove il sindaco Marino abita. 

Scrive Augello nell’interrogazione: “Il sindaco Marino, proprietario di una Panda Rossa, ha omesso di rinnovare per tempo il permesso per accedere della Ztl del centro storico di Roma, circolando dal 24 giugno al 20 agosto 2014 senza un contrassegno valido nei settori traffico limitato”. Un’omissione che, secondo il senatore che cita quotidiani e trasmissioni televisive, “sarebbe stata denunciata da diversi parlamentari, osservando il contrassegno esposto sull’autovettura” oggetto di un’intensa battaglia politica nei giorni scorsi. 

In particolare, ad attirare l’attenzione di Augello, il fatto che le otto multe sarebbero state sospese “con codice di solito utilizzato in caso di ricorso al Prefetto o al giudice di Pace”. Una circostanza definita “improbabile” dal momento che, in base alle norme del Testo unico degli enti locali, un sindaco non può avere pendenze con l’amministrazione che guida. Spiega Augello: “Sembra tuttavia improbabile che il sindaco di Roma possa aver presentato un ricorso, ponendosi così in una posizione di incompatibilità con il suo mandato”. Conclude così Augello: “Non rimane che l’ipotesi che le contravvenzioni siano state bloccate ‘d’ufficio’ direttamente dall’amministrazione comunale sanando i 2 mesi di mancato rinnovo del permesso come se si trattasse di un errore del Comune di Roma e non di una ritardata richiesta del titolo da parte del beneficiario”.

"Dagli uffici di Roma arriverà una risposta adeguata" ha risposto il sindaco, Ignazio Marino, a margine dell'assemblea dell'Anci a Milano. In aiuto del sindaco interviene anche l’assessore alla Mobilità Guido Improta: “E' una prassi normale, si chiama amministrazione amica. In presenza di requisiti prima e dopo se qualcuno dimentica di fare il rinnovo del pass e viene elevata una contravvenzione, il cittadino può  scrivere all'Agenzia della Mobilità  o all'ufficio contravvenzioni per chiedere di agire in autotutela, evitando di fare il ricorso ed eliminando così le contravvenzioni elevate”. Secondo quanto riferito da Improta il verbale poi “viene sanato in autotutela”. 

Sul punto attacca anche il capogruppo Ncd in Campidoglio Roberto Cantiani: "Ho presentato un'interrogazione urgente per conoscere le eventuali pendenze amministrative del sindaco Marino che pare abbia adoperato percorsi poco trasparenti per non pagarle. Se ciò fosse confermato sarebbe la certificazione che Roma ha un primo cittadino che ha un concetto della legalità e delle regole del tutto personale e arbitrario. La conseguenza non può che essere la richiesta di dimissioni". 

Colorita la scelta del consigliere Sveva Belviso per polemizzare con il sindaco Ignazio Marino. L’ex vicesindaco di Alemanno è arrivata in Campidoglio con una carriola piena di multe. L’accesso però le è stato negato. "Queste sono multe di cittadini che mi hanno chiesto di portarle a Marino. Vorremmo chiedergli il motivo di questa disparità” ha detto in merito al presunto mancato pagamento. “Marino dovrebbe dare il buon esempio. Il sindaco compie un abuso utilizzando gli uffici per farsi congelare le sue multe” poi ha concluso. "Ho parlato al telefono con il vicesindaco Nieri che mi ha assicurato che lui le multe le paga”.

 “La difesa d’ufficio dell’assessore Improta ci lascia basiti, nessun romano ha avuto modo fino ad oggi di poter accedere a questa autotutela. Perché queste procedure non sono trasparenti e pubblicate sul sito ufficiale di Roma Capitale? Le conoscono solo il Sindaco Marino e il suo fido assessore Improta” il commento del consigliere regionale Fabrizio Santori. “Crediamo che le parole di Improta rischino di gettare anche l’olio nel già difficile compito del sindaco Marino nell’arrampicarsi sugli specchi in merito alla questione delle multe non pagate. Le stesse multe che ogni giorno i romani pagano e in maniera salata” ha concluso Santori che per domani ha promosso proprio in Campidoglio una raccolta firme per una mozione di sfiducia al primo cittadino.

LA RISPOSTA DI MARINO - Al termine della giornata è arrivata la nota ufficiale del Campidoglio in risposta all’interrogazione del senatore Augello e alle polemiche della giornata: “Gli attacchi di queste ore sono solo fango gettato contro chi, dalla sua elezione, si impegna giorno per giorno per cambiare a fondo questa città” esordisce la nota che definisce la querelle sulle multe non pagate come un modo per calunniarlo.

Poi la risposta ufficiale all’interrogazione di Augello: “E’ innanzitutto necessario premettere che, ai sensi della disciplina attualmente vigente e coordinata nel Testo unico delle regole e dei criteri per il rilascio dei contrassegni per la zona a traffico limitato, vengono posti a disposizione del Sindaco tre permessi di circolazione per le esigenze di mobilità all’interno della zona a traffico limitato. Nella circostanza, il Sindaco Ignazio R. Marino ha inteso disporre di un solo permesso” esordisce. “Pertanto, al veicolo Modello Fiat Panda, intestato a Marino Ignazio, in qualità di Sindaco, è stato rilasciato un primo permesso, identificato al n. 616542, con decorrenza 23 giugno 2013 e scadenza 23 giugno 2014, per accesso in zona a traffico limitato”.

Poi il ritardo: “Il rinnovo di detto permesso è intervenuto, in ragione di un ritardo amministrativo, soltanto in data 21 agosto 2014. I passaggi registrati nel periodo intercorrente tra il 24 giugno e il 20 agosto 2014 non sono, conseguentemente, ascrivibili ad una perdita dei requisiti da parte del titolare del veicolo e pertanto non sono oggetto di violazione amministrativa. In ragione di ciò, non ricorrevano le condizioni per proseguire il perfezionamento dell’iter sanzionatorio. Si è, pertanto, proceduto al blocco degli accertamenti mediante l’istituto dell’autotutela attraverso la procedura informatica, così come avviene in tutti i casi analoghi”. Secondo quanto riportato dalla nota inoltre non c’è stato alcun ricors da parte del sindaco Marino né alcuna contravvenzione è stata bloccata d’ufficio.

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