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III Municipio, la maggioranza blinda Raimo: respinta la mozione di sfiducia

I consiglieri di opposizione volevano far cadere l'attuale assessore alle politiche culturali

È stata respinta con 14 voti contrati la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro Christian Raimo, assessore alle politiche culturali nel III Municipio. La maggioranza si è stretta compattata intorno al professore che, quindi, continuerà a svolgere il suo ruolo nella giunta del presidente Paolo Emilio Marchionne.

La contestazione nei confronti di Raimo non era tanto nelle idee dell’assessore quanto nei metodi utilizzati per portarle avanti. Un concetto spiegato nel testo della mozione e ribadito in aula durante gli interventi prima del voto. 

Secondo i firmatari della mozione Manuel Bartolomeo, Marina Battisti, Fabrizio Bevilacqua, Giordana Petrella, Dario Quattromani, Fabrizio Santinelli e Serena Troiani “tutte le attività, e le inattività, dell’assessore Raimo appaiono rivolte a disconoscere il valore e il ruolo dell’amministrazione e delle istituzioni che anche lui rappresenta o dovrebbe rappresentare”. Nella mozione vengono elencati tutta una serie di fatti legati proprio all’attività di Raimo il quale, già nel 2019, aveva vissuto una situazione analoga

La Giornata del Ricordo

Il 10 febbraio 2022, in occasione della Giornata del Ricordo, l’assessore Raimo “non ha organizzato alcun evento istituzionale – scrivono le opposizioni nella mozione - e durante la question time del 24 febbraio 2022 ha dichiarato, fra l’altro,“che la Giornata del Ricordo non è assimilabile alla Giornata della Memoria”, che lui non è per la memoria condivisa quando si parla di foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, e che si sta adoperando per cancellarla da tempo anche con incontri pubblici”. 

Il convegno nell’aula consiliare

Nella mozione si evoca anche la diatriba tra Raimo ed il presidente del consiglio andata in scena il 30 aprile 2022. L’assessore, in seguito alla mancata autorizzazione concessa da parte del presidente del consiglio per l’utilizzo dell’aula consiliare ad un’associazione “che nel suo statuto – si legge ancora nella mozione - dichiara di essere un movimento politico-culturale di cittadinanza attiva, nato nel Terzo municipio di Roma nel 2018, per iniziativa dell’assessore alla cultura Christian Raimo e della giunta presieduta da Giovanni Caudo”, criticava fortemente il presidente. Questa assemblea si sarebbe dovuta tenere il 6 maggio ma alla fine non se ne fece nulla. 

Il “Dopolavoro Matematico” e l’ex Detroit

Dure le opposizioni sul capitolo occupazioni, spesso salutate con favore da Raimo. Nella mozione si ricordano le iniziative promosse ed organizzate dall’assessore Raimo nell’ambito del “Dopolavoro Matematico”, nelle giornate del 13 marzo e del 1 maggio 2022, che “si sono svolte presso le aree di proprietà INPS (portici di via Monte Cervialto), senza avere alcun permesso dell’ente proprietario”. Inoltre, quando i cittadini del Tufello hanno occupato il 14 maggio 2022 il centro sportivo ex Detroit, Raimo ha sostenuto “le ragioni di questa attività, purtroppo dimenticandosi che nella consiliatura 2018-2021 egli ricopriva lo stesso ruolo attuale, votando atti di giunta volti al recupero della stessa struttura, successivamente messa a bando proprio dalla giunta presieduta dall’architetto Giovanni Caudo e, ad oggi, ancora in stato di abbandono per errori commessi da quell’amministrazione”. 

Sfiducia a Raimo, l’accusa delle opposizioni

La posizione dei firmatari della mozione è pesantissima. Secondo loro Raimo, che al momento del voto non era presente in aula perché impegnato nelle sue attività scolastiche, “in ogni occasione nella quale è stato chiamato in causa ha apertamente e inequivocabilmente dichiarato di non voler avere a che fare con l’amministrazione pubblica, con particolare riferimento alle sue procedure”. Non solo. Raimo non riconoscerebbe “i ruoli delle istituzioni, la valenza istituzionale della memoria condivisa” minando, in questo modo, “il valore delle istituzioni e il rapporto che i cittadini hanno con esse”.

Nonostante tutte queste accuse ed i rapporti che, certamente, hanno avuto delle frizioni, la maggioranza ha votato compattata contro la mozione. I firmatari, per protesta, sono usciti dall’aula al momento del voto, avendo capito che la loro richiesta non sarebbe stata accolta. 
 

"Nonostante abbia fatto strame dell'amministrazione pubblica che lui pure rappresenta, la maggioranza del III Municipio ha blindato l'assessore alle politiche culturali Christian Raimo respingendo la mozione di sfiducia avanzata in aula da noi assieme alle altre forze di opposizione - scrivono in una nota i consiglieri del III Municipio i consiglieri municipali Dario Quattromani e Marina Battisti e il consigliere capitolino Paolo Ferrara - noi siamo usciti dall'aula al momento della votazione, visto che gli interventi durante la discussione non vertevano sul contenuto della mozione ma esclusivamente su tecniche procedurali e di nessun interesse per i cittadini. Nessuno, insomma, della maggioranza si è espresso sul contenuto della mozione, quindi nessuno ha preso veramente le difese di Raimo: il presidente Marchionne ha parlato come al solito bofonchiando frasi sconnesse, dunque non c'è stato alcun dibattito in merito alle modalità non corrette di intendere le istituzioni e di ricoprire la propria carica con il decoro che meriterebbe da parte dell'assessore. Prendiamo quindi atto - conclude la nota - che la maggioranza è d'accordo con i comportamenti indecorosi e anti-istituzionali del suo assessore, mentre solo le opposizioni rimangono a baluardo dei crismi della legalità all'interno del Municipio. Oltretutto, la mozione è stata votata dalla sola maggioranza, senza poi continuare a mantenere il numero legale: ciò certifica che senza di noi sono proprio loro nella piena illegalità".

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