Bolkestein, grillini sotto attacco: "Mozione salva Tredicine difende i potentati"

A 24 ore dal voto è già passata alla storia come la "salva Tredicine". Approvata ieri in Aula con i soli voti contrari di Pd, lista Marchini e della civica Roma torna Roma, la mozione ex art. 109 firmata da Andrea Coia, presidente della commissione Commercio, per i contrari strizza l'occhio ai potentati locali, i famosi "poteri forti" nemici numero uno dei governi Cinque Stelle. Chiede una proroga alla direttiva europea Bolkestein, quella che impone entro maggio 2017 la messa a bando dei posteggi commerciali su area pubblica, ma soprattutto chiede al Governo centrale l'esclusione degli ambulanti dal provvedimento. La ragione? Tutelare 12mila operatori commerciali e le loro famiglie. Così i proponenti difendono la richiesta. Ma in tanti leggono la mossa politica come il contrario del cambiamento promesso: una stampella ai soliti noti (vedi famiglia Tredicine che detiene da secoli la metà delle licenze del centro) e un calcio a concorrenza, trasparenza, libero mercato.

LE POLEMICHE IN CONSIGLIO - I primissimi attacchi sono arrivati in Aula. "Di proroghe è morta Roma" per il consigliere Alessandro Onorato, della lista Marchini, contrario alla mozione e insultato dagli ambulanti durante il Consiglio. Qualcuno grida: "Buffone", qualcuno minaccia: "Te sfonnamo". Sono gli stessi che esultano a fine votazione. "Tutto fumo negli occhi degli ambulanti romani" per la capogruppo Pd Michela Di Biase, perché trattasi di direttiva europea che non può essere certo stravolta, specie su tempi e scadenze, con una mozione consiliare. "Un atto superficiale, la Bolkestein è un'occasione irripetibile per riorganizzare davvero il settore" per Sabrina Alfonsi, presidente del municipio Centro storico, un suk di bancarelle troppo spesso irregolari rispetto a Codice della strada e salvaguardia del decoro. 

GLI ATTACCHI SUI SOCIAL - Le condanne poi si spostano sul web tanto caro al Movimento. Per tanti romani che commentano la news, la mozione approvata è una cambiale elettorale. Federico: "Ecco spiegato il 70% preso dalla Raggi alle ultime elezioni". Alessandro: "E' la marchetta pagata dai Cinque Stelle per l'appoggio al ballottaggio". Anche il noto blog Roma fa Schifo parla di "Cinque Stelle collusi coi bancarellari". E non mancano voci  di elettori grillini delusi. Filippo esprime tutto il suo rammarico sotto il profilo del presidente Coia: "Io sognavo una città diversa, nuova, dove anche il commercio ambulante potesse essere un vanto e non un pianto. Sognavo la concorrenza e il libero mercato, quello vero. Sognavo la vera imprenditoria e non gli affarucci alla carlona. È grazie al mio voto che siedi su quella poltrona Andrea e oggi mi vergogno di avertelo dato". Segue Emanuele: "Delusione totale".

E IL PLAUSO DI ALEMANNO - Il Movimento incassa invece il favore del centrodestra, che vota sì alla mozione, e il plauso dell'ex sindaco Gianni Alemanno. "Oggi il Consiglio ha dato un importante segnale in difesa di commercio e lavoro romani. Nonostante la testarda opposizione del Pd e una campagna stampa demonizzante, la maggioranza dei consiglieri comunali, unendo i voti del M5S a quelli del centrodestra, ha scelto di difendere gli ambulanti romani dalla folle applicazione della direttiva Bolkestein alle postazioni fisse del commercio ambulante". Un salvagente lanciato ai Tredicine? "Non è questo, lo hanno scritto i giornali, piuttosto siamo davanti alla difesa di 16mila posti di lavoro che rischiano di essere cancellati e consegnati a nuovi venuti extracomunitari e multinazionali, o peggio ancora di lasciare ulteriore spazio ad abusivi e irregolari di ogni genere".

In tutto ciò la sindaca Raggi non era presente in Consiglio, ma ha comunque difeso il testo della mozione: "Un favore ai Tredicine? Leggetela bene". Grande assente anche l'assessore al Commercio, Adriano Meloni. E nessun commento post Aula.