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Pd e centrodestra insieme per far ripartire il cemento: martedì mozione bipartisan in Consiglio

Dal Piano regolatore al Piano Casa passando per l'edilizia sociale. Con il documento i consiglieri chiedono al sindaco e alla sua giunta un'accelerazione sul tema. Contaria Sel: "Non voteremo la mozione"

È stata rimandata a martedì la discussione della mozione bipartisan con al centro una serie di provvedimenti  “urgenti” in tema di urbanistica, edilizia sociale, ambiente e qualità della vita”. Un documento firmato da un lungo elenco di consiglieri di maggioranza e di opposizione che chiede al sindaco Marino e la sua giunta, in particolare il suo assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo, di accelerare su tutta una serie di provvedimenti edilizi con lo scopo, secondo i firmatari, di contrastare “lo stato di crisi e di decadenza della città e avviare una ripresa economica e sociale”.

A firmare il documento, il capogruppo del Pd Francesco D'Ausilio con i 'colleghi' di partito Mirko Coratti, Fabrizio Panecaldo, Pierpaolo Pedetti, Antonio Stampete, il capogruppo di Centro Democratico Massimo Caprari, Giordano Tredicine (Pdl), Fabrizio Ghera (Fratelli d'Italia), Gianluigi De Palo (lista civica Cittadini per Alemanno), Marco Pomarici (Nuovo centrodestra), Giovanni Quarzo e Davide Bordoni (Forza Italia), Cosimo Dinoi (Gruppo misto).

Una parte consistente del Pd capitolino quindi fa quadrato attorno all'operato dell'amministrazione insieme ai consiglieri di centrodestra. L'asse da governo delle larghe intese ha aperto l'ennesimo disaccordo all'interno della maggioranza capitolina, come accadde a dicembre quando buona parte del Pd votò un emendamento del'ex consigliere Pd, ora gruppo misto, Roberto Cantiani in opposizione alla proposta dell'assessore Caudo.

“Il testo stilato dai colleghi del centro destra e di parte della maggioranza di governo non può ricevere il nostro sostegno in quanto Roma ha già conosciuto troppo cemento a danno dell'ambiente e della qualità della vita delle persone” commenta il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola. “Con i colleghi della maggioranza dobbiamo mettere a punto atti che tengano insieme il rilancio degli investimenti pubblici per la manutenzione urbana e dell'edilizia dentro l'impianto della rigenerazione e non di nuovo consumo di suolo” continua per poi aggiungere: “Sono convinto che la nostra maggioranza saprà trovare la strada giusta per attuare il programma di governo sui temi urbanistici presentato ai cittadini in campagna elettorale".

Opposizione anche dal Movimento cinque stelle che bolla la mozione come il “solito inciucio” che si allinea ad una “piena continuità con quanto prodotto dalla consiliatura Alemanno”.

Anche le associazioni ambientaliste sono già sul piede di guerra. "Sembra che nulla cambi a Roma quando si tratta di fare gli interessi del cemento” sintetizza Italia Nostra che chiede ai consiglieri un atto di responsabilità. “Le tante assicurazioni elettorali di non proseguire la politica fallimentare dell'ex sindaco Alemanno s'infrangono sulla barriera delle pressanti richieste dei costruttori, della rendita fondiaria e delle banche” scrive l'associazione ambientalista che si oppone all'idea contenuta nella mozione che un rilancio economico della città parta dalla “distruzione del territorio”.

La mozione ha sollevato l'attenzione anche della rete di Comitati Carteinregola che nelle ultime settimane di attività del Consiglio guidato dalla maggioranza di centrodestra presidiarono a lungo l'Aula Giulio Cesare contro una serie di delibere in tema di urbanistica. “Non vogliamo essere prevenuti, anche se durante il nostro presidio di 4 mesi alle Assemblee Capitoline, finito esattamente un anno fa, abbiamo più volte constatato che le distanze tra maggioranza e opposizione (allora rovesciate) possono essere assai ridotte” il commento. “Ricevere la notizia di una mozione, la n.85 che porta la firma di capigruppo e consiglieri del PD e di varie formazioni di centro destra ci spinge a tornare a fare quello che abbiamo sempre fatto: informare cittadini, comitati, giornalisti (e gli stessi consiglieri capitolini) sui temi e le iniziative dell’Amministrazione e dell’Assemblea Capitolina”.

I consiglieri chiedono al sindaco e al suo assessore Caudo di velocizzare i tempi di approvazione di tutta una serie di provvedimenti sul tema in modo che possano arrivare all'approvazione da parte dell'Assemblea Capitolina. “Da tempo numerosi atti deliberativi su emergenza abitativa, riqualificazione urbana, opere pubbliche, acquisizione di parchi e gestione del verde urbano sono già istruiti o sono in corso di istruttoria presso gli Uffici comunali” si legge nella mozione. Proprio al termine di marzo i consiglieri capitolini avevano raccolto le sollecitazioni delle associazioni dei costruttori e dei sindacati del settore  invocando l'avvio in Aula Giulio Cesare di una sessione di sedute dedicate all'urbanistica.

In cima alla lista c'è il Piano regolatore generale vigente. I consiglieri chiedono di proseguire sulla strada delle compensazioni, delle centralità urbane, sui programmi integrati, particolari progetti urbani finalizzati alla riqualificazione di alcuni quartieri. Segue uno schema di bando per gestire le aree a vocazione agricola acquisite con le compensazioni e il regolamento del verde con una rimodulazione del programma Punti Verde Qualità.

Tra le urgenze poste all'ordine del giorno anche “snellire e velocizzare le procedure di attuazione del Piano Casa”, punto particolarmente contestato dai comitati cittadini soprattutto nella parte in cui permette interventi di demolizione e ricostruzione con premi di cubatura e cambi di destinazione d'uso. Fari puntati anche sulla “valorizzazione del Tevere per la bonifica, la navigabilità e l’utilizzazione delle sponde”. Nella mozione si chiede di far ripartire anche i toponimi, i programmi di riqualificazione urbanistica dei quartieri sorti abusivamente.

E ancora. Cambi di destinazione d'uso in base alle delibere approvate in merito dall'amministrazione Alemanno (in Giunta la 221 e 222 del 2010 e in Consiglio la 9 de 2012) e densificazione, in altre realizzazione di un maggior numero di alloggi rispetto a quanto inizialmente previsto, nei Piani di zona, i quartieri destinati alle case di edilizia sociale. Infine si chiede di “inserire nel Bilancio di previsione comunale 2014 i fondi necessari a completare le procedure di esproprio delle aree per l’edilizia sociale ai sensi del bando n. 355/2004”. Quest'ultimo punto è al centro del lavoro di Caudo da diversi mesi, oggetto di incontri a partire dal novembre scorso con le organizzazioni dei costruttori non senza qualche momento di 'tensione' tra quest'ultimi e l'assessore con tanto di scambio di lettere. Sul tema è stata dedicata una commissione capitolina ad hoc durante la quale i rappresentati delle varie associazioni avevano espresso la necessità di avviare le procedure in tempi rapidi.

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