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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Fuori gli infiltrati: da Marra alla Muraro, il Movimento vuole cacciare la nuvola nera

Berdini chiede la testa di Marra, Roberta Lombardi vuole "mandare via chi con il M5S non c'entra nulla e mai c'entrerà nulla" e indica il problema in "chi lavora con metodo m5s e chi no"

Da ieri a Roma c'è ufficialmente un problema. Se fino alla commissione ecomafie e all'ammissione dell'indagine a carico di Paola Muraro era tutta colpa della stampa "brutta e cattiva", "dei poteri forti", "dei complotti", la lunga giornata di ieri ha ufficializzato che il Campidoglio è un campo minato che i vertici del direttorio hanno tutta l'intenzione di sminare. E stavolta i giornali non si riempiono di gossip, ma di fatti, dichiarazioni e intenzioni che disegnano Palazzo Senatorio come una realtà avvolta da una sorta di nuvola nera. Una realtà all'interno della quale la sindaca pare asserragliata con i suoi fedelissimi. E mai come in questo caso, che è sempre più il caso Raggi, le parole assumono un peso.

Come quelle di Paolo Berdini che riferendosi a Marra e alla lettera all'Anac da lui ispirata parla di "gesto eversivo". Lo stesso assessore all'Urbanistica che oggi su La Stampa, che riporta un dialogo privato, parla di un "grumo di potere, qualcosa di opaco che imprigiona la Raggi. Sono fili oscuri difficili da identificare ma che si intuiscono dalle dichiarazioni di De Dominicis che ha detto di essere stato sponsorizzato da Sammarco"

Da ieri questo grumo di potere il direttorio l'ha individuato in quattro nomi, ufficializzando la richiesta alla sindaca di mandarli via: Paola Muraro, Raffaele Marra, Salvatore Romeo e Raffaele De Dominicis. E proprio quest'ultimo che a Roma non è neanche arrivato, pagherebbe l'aver, ingenuamente, indicato il suo sponsor, l'avvocato Sammarco, già legale tra gli altri di Cesare Previti.

Roberta Lombardi è tornata a parlare, ancora prima che il direttorio ufficializzasse la richiesta di far fuori i quattro: "Errori sono stati fatti ed è semplicemente onesto ammetterli. Ora è il momento di avere coraggio, oltre gli slogan elettorali. Ammettere gli errori, chiedere scusa, mandare via chi con il M5S non c'entra nulla e mai c'entrerà nulla". Fuori gli infiltrati, quindi che ora hanno ufficialmente un nome e un cognome.

E la Lombardi nel rispondere ai commenti allontana l'ipotesi di una guerra tra correnti delineando anche l'altro problema, il metodo: "Ti do la mia parola d'onore che noi non abbiamo correnti. Esiste chi lavora con metodo m5s e chi no. Tutto qui". "Le oche del Campidoglio", per citare Paolo Berdini, avevano, a quanto pare, ragione. C'è un raggio magico - uomini fedelissimi della sindaca - che ha estromesso tutti dalle scelte che fa e disfa tutto in Campidoglio e chi si oppone viene allontanato, come accaduto nel caso della lettera all'Anac definita appunto da Berdini un "gesto eversivo".

E cosa farà ora la Raggi? Ieri sera sembrava la sera del grande evento: la prima conferenza stampa che poi non c'è stata. Sono uscite solo voci: la sindaca resiste sulla Muraro ed è pronta a cedere su Marra e Romeo. Un cedimento che però è di facciata. Marra e Romeo sono infatti dipendenti comunali. Il primo è dirigente, il secondo è funzionario. Entrambi resterebbero pienamente operativi anche se lontano dal gabinetto della sindaca.

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