Moody's declassa la Regione, Zingaretti: "Folle cultura finanziaria che uccide le economie europee"

Il rating della regione Lazio è stato declassato di due gradini dall'agenzia Moody's, passando da Ba2 a Baa3.

MOODY'S - L'agenzia ha spiegato le ragioni della riduzione: “Riflette i crescenti timori sulla loro posizione finanziaria. I tagli alle risorse dovuti all’austerity stanno mettendo sotto pressione i bilanci delle Regioni, traducendosi in una rigidità fiscale. Le pressioni di liquidità in atto hanno contribuito all’accumulo di debiti commerciali”. Secondo l'agenzia, il Lazio si troverebbe di fronte a “maggiori livelli di pressione finanziaria”.

ZINGARETTI: "SCOMMETTO SULLA RIPRESA" - Zingaretti, riferendosi al declassamento, parla di “folle cultura finanziaria che ha ucciso le economie europee e che non fa i conti con l'economia reale”. Il presidente della Regione Lazio non crede alla crescita zero, ma scommette sulla ripresa. "Moody's - osserva Zingaretti - omette nella valutazione che noi applichiamo una nuova politica economica che il governo italiano ha messo in campo proprio per aggredire il debito”.

POLVERINI - Immediata la polemica dell'ex governatrice del Lazio, oggi deputata del Pdl, Renata Polverini, che definisce la situazione allarmante e precisa che con gli ultimi tre bilanci della sua giunta, la regione era riuscita a conquistare una stabilità del rating. La Polverini imputa le decisioni di Moody's a “gravi proiezioni sulla tenuta strutturale del bilancio a fronte del nuovo debito sottoscritto dalla Giunta Zingaretti”, e aggiunge: “Subiamo un declassamento di ben due posizioni che rischia di far pesare ancora di più il costo del debito regionale che la Giunta Zingaretti ha incrementato con grande leggerezza senza troppo curarsi del peso, enorme, che sposterà sulle famiglie ed i lavoratori attraverso un aumento dell’Irpef mai visto prima”.

ZINGARETTI RISPONDE ALLA POLVERINI - Alla polemica della Polverini, Zingaretti risponde con toni secchi: “Noi siamo arrivati in una situazione nella quale le politiche di bilancio stavano sostanzialmente portando a un omicidio della Regione e delle sue attività produttive, in gran parte anche fondato da un ritardo incredibile sui pagamenti”. Conclude sottolineando che la sua azione è in sintonia con le politiche governative, con le associazioni imprenditoriali e con i sindacati: “La situazione la conoscono tutti e chi non la conosce la può trovare su internet: la relazione della corte dei conti e quella del ministero dell'Economia. Parlano quelle”.