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Affile, revocato dalla Regione il finanziamento al monumento per Graziani

Lo ha annunciato il presidente Zingaretti: "Il progetto iniziale era diverso. Inoltre la scelta non rispetta la costituzione". Storace presenta un'interrogazione: "Abuso d'ufficio"

La Giunta regionale del Lazio ha definitivamente revocato i finanziamenti al comune di Affile, in provincia di Roma, per il monumento dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani. A darne notizia il governatore Nicola Zingaretti che ne ha spiegato anche il motivo: "La Giunta comunale aveva chiesto finanziamenti generici per un monumento ai caduti e invece votò una delibera per intitolare il parco a Graziani, commettendo una scorrettezza anche da un punto di vista istituzionale" ha spiegato. Il progetto risale al 2009 e inizialmente doveva essere genericamente dedicato ai caduti. "Abbiamo invitato la Giunta a rispettare gli atti che portavano al finanziamento ma non abbiamo ricevuto risposta. Quindi la Giunta regionale ha deciso di revocare il finanziamento".

Ha spiegato Zingaretti: "In primo luogo perché si è trattato di un vulnus amministrativo, cambiare in corso d'opera gli obiettivi del finanziamento ricevuto. Poi per un tema etico: lo Stato non può finanziare un monumento a persone come Graziani, su questo mi pare che si sia detto abbastanza. Mi dispiace che ci sia stata questa rigidità perchè credo che il motivo della rigidità sia stato esclusivamente politico e anche pretestuoso". Poi ha concluso: "Non vogliamo alimentare una polemica che non abbiamo mai ricercato ma che era semplicemente dettata dal rispetto dei valori costituzionali e dal rispetto delle normative".

Immediata la reazione del vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace: "Mercoledì 6 maggio, Zingaretti dovrà rispondere all'interrogazione, a cui ho aggiunto la mia firma, presentata dal collega Righini di Fratelli d'Italia, sull'incredibile decisione della giunta su Affile. Stiamo oltrepassando il limite dell'abuso d'ufficio. Le difficoltà di Zingaretti non vengono meno solo perchè deve fare propaganda per il 25 aprile".

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La decisione di revocare il finanziamento ha però raccolto un coro di commenti soddisfatti. "E' davvero increscioso registrare la volontà del sindaco di aprire uno scontro istituzionale, addirittura inviando una ingiunzione di pagamento alla Regione, quando siamo di fronte ad una iniziativa che è già sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Tivoli, che ha tutte le sembianze di essere apologia del fascismo e che ha evidenti falle anche sul piano amministrativo" il commento della consigliera regionale di Sel Marta Bonafoni. Le fa eco il capogruppo capitolino: "Abbiamo più volte sollevato l'illegittimità dell'utilizzo di fondi pubblici per un monumento che palesa elementi di incostituzionalità. Questa decisione dà ragione ai cittadini che si sono mobilitati in questi anni contro un'opera vergognosa".

La notizia è arrivata anche in Parlamento. Scrivono in una nota i deputati del Partito Democratico Monica Gregori, Renzo Carella, Andrea Ferro, Emiliano Minnucci, Ileana Cathia Piazzoni e Marietta Tidei: "Alla vigilia del 25 aprile è una bellissima notizia. Non si poteva finanziare, con soldi pubblici, un monumento che celebra Rodolfo Graziani, gerarca fascista ed ex ministro della Repubblica di Salò". D'accordo anche il deputato democratico Marco Miccoli: "Non è ammissibile l'utilizzo di fondi pubblici per ricordare e finanziare opere alla memoria di figure che si sono macchiate di crimini terribili. Non è solo una questione etica e morale, ma anche una scorrettezza a livello istituzionale poichè la prima destinazione dei fondi regionali al Comune di Affile prevedeva la realizzazione di un monumento al Milite ignoto".

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