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Mondiali di Nuoto: "Le piscine sequestrate vadano alla città"

La Giunta comunale ha stabilito che sulle piscine bloccate vi è l'interesse pubblico e ha leggittimato le opere anche sotto il profilo urbanistico, nella speranza che vengano superate le condizioni che avevano portato al sequestro da parte dell'Autorità giudiziaria

La Giunta comunale, su proposta dell'assessore Marco Corsini ha stabilito che riguardo alla vicenda degli impianti natatori realizzati a Roma in occasione dei mondiali di nuoto per i cinque impianti pubblici realizzati e gestiti in concessione (Roma Team Sport, Sport 2000, Roma 70, Città Futura e Aquaniene) vi è l'interesse pubblico alla loro destinazione alla città e ha quindi dato legittimazione alle relative opere anche sotto il profilo urbanistico e edilizio.

Con questo provvedimento l'amministrazione ritiene superate le condizioni che avevano condotto l'Autorità Giudiziaria a disporre il sequestro di questi impianti nel corso della scorsa estate. "Attraverso questa delibera - spiega Corsini - non intendiamo prendere alcuna posizione in merito alla giustezza delle procedure seguite dal Commissario Straordinario. Sappiamo che su questo punto sono in corso indagini da parte della Magistratura per le quali abbiamo il massimo rispetto e sulle quali non vogliamo interferire. Ma i cinque impianti esaminati dalla Giunta sono stati trattati esattamente come tutti gli impianti sportivi a oggi realizzati secondo le regole comunali.

"La vicenda relativa ai Mondiali di nuoto è uno dei tanti lasciti delle passate Amministrazioni dei quali avremmo fatto volentieri a meno. Abbiamo ereditato una situazione sulla quale stiamo intervenendo nell'ottica di una tutela degli impianti pubblici in concessione, peraltro già esistenti all'epoca dei fatti, e dove, ricordiamo, i concessionari pagano regolare canone". E' quanto ha affermato il delegato allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Cochi. "Questo - aggiunge - a salvaguardia dei livelli occupazionali interessati e a garanzia degli utenti che frequentano le strutture. La mission sociale di questi impianti é importantissima per la nostra città perché contribuisce alla diffusione e alla pratica della disciplina sportiva. Dunque, l'intervento dell'Amministrazione è un atto dovuto che speriamo possa contribuire a fare chiarezza in merito a una tematica che ha visto il Comune parte attiva nel risolvere procedure ereditate dal passato".

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