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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Colonnine ricarica elettrica, ne servono 3000: Campidoglio al lavoro per colmare il gap

Il Comune ha finora provveduto a far installare su suolo pubblico 209 colonnine di ricarica. Il governo ne chiede però una ogni 1000 abitanti. Stefàno: "Alla luce della nuova normativa nazionale, metteremo in campo correttivi per installare nuove colonnine"

Lo sviluppo della mobilità elettrica rischia d’incontrare un serio ostacolo. A Roma sono infatti ancora troppo poche le colonnine di ricarica presenti.

Le indicazioni del Governo

Per soddisfare la domanda degli utenti che vorrebbero spostarsi usando una fonte energetica sostenibile, il governo Conte ha fissato dei paletti stringenti. Con il Decreto Semplificazioni è stato stabilito che ogni comune deve mettere a disposizione una colonnina di ricarica elettrica ogni mille abitanti. Considerando che nella Capitale ci sono almeno 3 milioni di residenti, significa che ne occorrono circa 3mila. Quasi trenta volte di più di quelle attualmente allacciate.

La commissione mobilità

Il tema è stato affrontato nel corso di una commissione Mobilità del comune. Roma Capitale è pronta. Alla luce delle recenti modifiche alla normativa nazionale che puntano ad una maggiore diffusione della mobilità elettrica, abbiamo convocato un’apposita commissione, finalizzata a cercare i correttivi da mettere in campo per rendere ancora più rapida questa forma di mobilità sostenibile” ha spiegato il consigliere Enrico Stefàno. Tuttavia, non si parte da zero, perché “con il nostro piano mobilità del 2018 abbiamo già fatto installare centinaia  di colonnine”. Ma ne serviranno molte di più. 

Il numero delle colonnine

Ad oggi, com’è stato ricordato dal direttore del Dipartimento Mobilità, il Comune ha ricevuto al proposta di installare 950 impianti. E sono il frutto della programmazione che era stata avviata con il piano della mobilità del 2018. Attualmente il Comune ne ha autorizzati 506 e quelli già installati sono 209. Le colonnine già allacciate, però, sono molte di meno. Vale a dire 110. Appunto trenta volte di meno rispetto alla quantità richiesta dal governo. A questi numeri, si devono sommare gli impianti che ha proposto Acea Innovation S.r.l. Sono 200 colonnine che potrebbero essere autorizzate (la conferenza dei servizi, avviata ad agosto, è ancora in corso). Non basteranno comunque a colmare il gap.

Le criticità da affrontare

Sulle ragioni del ritardo e “sui correttivi da mettere in campo” è stata dedicata la commissione mobilità del 12 ottobre. Gli operatori e gli stakeholder del mercato elettrico, hanno ricordato quali sono le varie criticità. Dall’ampiezza dei marciapiedi “che finisce per precludere molte zone del centro” ai vincoli che la Sovrintendenza potrebbe porre, e talvolta pone, per la sistemazione di nuovi impianti. Non meno importante è la difficoltà di riuscire a garantire il divieto di sosta e di fermata a quegli automobilisti che, nella spasmodica ricerca di un parcheggio, finiscono per posteggiare negli stalli che sarebbero dedicati alla euto elettriche. E, non da ultimo, è necessario lavorare in maniera sinergica. Perchè, com'è stato fatto notare, per realizzare la ciclabile ad Ostia, sono state eleminate 4 impianti di ricarica. Ed ancora non è chiaro quando e dove verranno trasferiti.

N definitiva, per fare il salto di qualità richiesto dal Governo, c’è ancora molta strada da percorrere. Il numero delle colonnine di ricarica elettrica, su suolo pubblico, è destinato ad aumentare.
 

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