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Atac, De Francesco: "Minacciato per la mia attività sindacale"

Il segretario regionale della Faisa Confail, di fronte alle prime intimidazioni, ha presentato presso la Procura della Repubblica una denuncia-querela contro ignoti. Venerdì mattina ha integrato con nuove minacce

Prima le viti nelle gomme delle auto, le ruote allentate e un foglietto con la scritta 'badaboom' e ora nuove minacce. E' la denuncia che arriva da Claudio De Francesco, segretario regionale della Faisa Confail e dipendente Atac.“Le prime intimidazioni sono arrivate a maggio, ora la situazione si fa più pesante” denuncia. Presso la Procura della Repubblica a maggio, quando si verificarono i primi episodi, era già stata depositata una denuncia-querela contro ignoti che ora “visti i nuovi fatti, sono stato costretto ad integrare” spiega. E' stato fatto questa mattina.

Il sospetto del sindacalista, formalizzato nella denuncia inviata alla Procura della Repubblica, è che le intimidazioni siano volte “a farmi desistere dalla lotta sindacale”. Il riferimento è all'avvio di una raccolta firme “sul dopo lavoro Atac". De Francesco ha infatti spiegato di averla avviata dopo "essere entrato in possesso di un accordo che prevede l'attribuzione diretta di un'aliquota dell'1% dell'imponibile previdenziale di tutti i dipendenti, si tratta di 6 milioni e 800 mila euro all'anno, alla gestione del dopo lavoro dei dipendenti Atac" spiega il sindacalista. "Cifra a cui si aggiungono 2 euro e 10 per ciascun lavoratore che usufruisce della mensa aziendale".

Poi aggiunge: “Con la raccolta firme abbiamo chiesto che i soldi dei lavoratori vengano trasformati in buoni pasto per i dipendenti”. Alla fine di maggio la gestione del dopolavoro, insieme ai distacchi sindacali del personale e alla fornitura di gomme per bus, è finita in un dossier che il direttore generale Marco Rettighieri ha portato al capo della Procura di Roma Giuseppe Pignatone, all'Anac e alla Corte Conti.

De Francesco ha informato lo stesso Rettighieri, il capo del Personale e il responsabile della Sicurezza degli atti intimidatori che ha subito.“Auspico che anche la mia azienda intervenga a tutela della mia persona, essendo, oltre che sindacalista dipendente della stessa”. Nessun passo indietro: “Con il referendum abbiamo raccolto più di quattro mila firme e ancora ne stiamo raccogliendo” commenta. “Io non mi faccio intimidire, vado avanti come un treno”. 

"Questa notizia è inaudita" commenta il vicesegretario di Faisa Confail Alessandro Neri. "Tutto ci saremmo aspettati tranne che per difendere i lavoratori avremmo subito così gravi minacce. Massima solidarietà al nostro segretario da parte di tutti i lavoratori". 

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