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Decreto sicurezza, l'allarme di Zingaretti: "Lucano ha ragione, avrà effetti devastanti"

Il governatore: "Nelle Asl del Lazio assistenza sanitaria anche agli invisibili"

"Mimmo Lucano ha ragione da vendere". Sul decreto sicurezza e immigrazione varato dal governo gialloverde il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si schiera dalla parte del sindaco di Riace. Lucano alla trasmissione Circo Massimo su Radio Capital ha affermato: "È disumano, sta generando degli orrori". Poi, ha aggiunto: "Come può un cristiano votare per Salvini? Non posso credere che essere vicini al Vangelo significa essere disumani rispetto alle persone". Anche per Zingaretti "il decreto sicurezza produrrà effetti devastanti su migliaia di esseri umani, spesso in condizioni di assoluta fragilità" si legge in una nota. Non solo "Avrà una fortissima ricaduta negativa anche sui Comuni e sulle Regioni, generando maggiori costi e rischi". 

Zingaretti lancia l'allarme: "Ridimensionare drasticamente il sistema degli Sprar, escluderne i richiedenti asilo, e riversare sulle strade migliaia di persone senza più diritti e fuori da un sistema di servizi sociosanitari non è solo immorale, ma è un fattore grave di debolezza e pericolo per l'intera comunità" continua. "Il decreto sicurezza genererà caos, emarginazione, uno stato di emergenza permanente". 

Fonte di preoccupazione è anche la "scelta di cancellare l'iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, che potrebbe significare anche l'esclusione dai servizi sanitari per migliaia di persone, con tutti i rischi per la salute che ciò comporta". Il Lazio proverà a disobbedire: "Daremo indicazione alle Asl di erogare cure e assistenza sanitaria a tutte le persone, anche ai nuovi 'invisibili' creati dal decreto. Sarebbe però opportuna a questo punto la definizione e l'attuazione di un Piano nazionale per la coesione sociale e la sicurezza condiviso tra i vari livelli istituzionali, almeno per limitare i danni e i rischi". 

Ieri Lucano, alla trasmissione radio, aveva raccontato: "E' morto bruciato vivo un ragazzo di 18 anni. Questo clima di odio, questa società della barbarie, ci stanno portando a non avere nemmeno la sensibilità di comprendere quello che ci circonda. Rimaniamo indifferenti, come se ci fosse una forma di assuefazione a una logica che ormai pensiamo sia unica. Ci impediscono di provare quell'impulso di umanità che è normale. Una condizione della società che io non ho mai vissuto prima".

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