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L'ufficio speciale Rom resta senza vertici: Michela Micheli lascia il posto

La dott. Micheli si trasferisce. Ma assicura che i fatti di Torre Maura non c'entrano. Nel frattempo però partono i controlli sul suo operato che potrebbero portare a un provvedimento disciplinare 

Michela Micheli lascia la direzione dell'Ufficio speciale rom, sinti e camminanti. Dopo i fatti di Torre Maura, che hanno portato il Campidoglio a una serie di verifiche, ancora in corso, sull'operato della dirigente, Micheli in queste ore sta facendo gli scatoloni. In realtà, e lo precisa anche a RomaToday, si tratta di un trasferimento presso un altro ente istituzionale che era già in programma prima delle violenze contro i rom in via Codirossoni. 

Intanto però, fanno sapere fonti del Campidoglio, è iniziato il controllo su quanto fatto, o non fatto, dalla dott.ssa Micheli. Oggetto del contendere, lo ricordiamo, il trasferimento di 70 rom nell'ex clinica di Torre Maura, che ha agitato gli animi del quartiere puntualmente alimentati dalle proteste delle forze di estrema destra, Casapound e Forza Nuova. Nel mirino della sindaca Virginia Raggi, l'operato degli uffici, appunto. E un presunta mancata comunicazione dei tecnici, circa lo spostamento delle famiglie, alla parte politica in tempo utile a dialogare con la cittadinanza. 

Sul possibile provvedimento disciplinare a suo carico, Micheli preferisce non commentare. Ma si era espressa, spiegando l'iter portato avanti dall'Ufficio durante una commissione Trasparenza, convocata per far luce sull'accaduto. Dalla chiusura del vicino centro di via Toraldo, allo spostamento a una distanza di appena 3 chilometri per garantire la continuità scolastica ai minori. "Non potevamo mai aspettarci che si sarebbe dato fuoco alla macchina della Sala operativa sociale o che i pulmini che si occupavano del trasferimento sarebbero stati presi a calci e sputi, non era mai accaduto almeno negli ultimi 8 anni. Non ce lo aspettavamo"

E ancora: "Sono fiera di essermi assunta la responsabilità di tutelare queste persone fino in fondo" ha dichiarato. Ma da palazzo Senatorio nemmeno mezzo passo indietro: "Il ricollocamento dei nuclei familiari, tra cui oltre trenta bambini - ha precisato in più occasioni il delegato alla sicurezza della sindaca Marco Cardilli - è avvenuto esclusivamente sulla base di un iter amministrativo interno senza alcun input politico a livello comunale e municipale e senza il dovuto coinvolgimento di altri enti o istituzioni competenti. Si è trattato quindi di una autonoma decisione degli uffici amministrativi". 

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