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Metro C, Italia Nostra Roma: "No alla variante della stazione San Giovanni"

Lo scrive l'associazione in una nota: "Se venisse approvata, 50 milioni di euro ed un ritardo previsto di 2 anni. L'ipotesi va respinta con forza"

Respingere nuove varianti al progetto della metro C in attesa che la Corte dei Conti si pronunci sulle precedenti. E' la posizione dell'associazione Italia Nostra Roma in merito alla possibilità di modificare il progetto per la realizzazione della stazione dell'infrastruttura a San Giovanni riportata nelle scorse settimane da Il Tempo. Una variante che, secondo quanto scritto dal quotidiano romano, costerebbe 50 milioni di euro circa e farebbe slittare l'inaugurazione della linea al 2018.

"L'ipotesi della 46esima variante della Metro C a San Giovanni, appresa dagli organi di stampa, deve essere respinta con forza in attesa che la Procura della Corte dei Conti si concluda con l'accertamento delle responsabilità delle precedenti 23 varianti su un totale di 45 ritenute illecite e che sembra abbiano già prodotto 270.160.576 euro di danno economico" si legge in una nota. "Cifra che supera abbondantemente i fondi stanziati per la sicurezza ed il decoro di Roma per il Giubileo della Misericordia" il commento. 

Per Italia Nostra Roma quindi è "inaccettabile anche solo l'ipotesi della 46esima variante, inaccettabile la spesa aggiuntiva, inaccettabile il ritardo di 2 anni della consegna della tratta T4 della Metro C che sembrerebbe comportare lo stravolgimento della stazione San Giovanni praticamente finita". 

Archeologia e storia per la stazione: il progetto

Così l'appello alle parti chiamate in causa: "Il Consiglio dei Ministri, il Cipe, il Presidente della Regione Lazio, il Commissario Prefettizio, il Commissario alla Mobilità e il Dipartimento alla Mobilità del Comune di Roma respingano, formalmente, l'ipotesi della 46esima variante della Metro C che costerebbe, se venisse approvata, 50 milioni di euro ed un ritardo previsto di 2 anni. Italia Nostra Roma chiede che per qualsiasi ipotesi progettuale di prolungamento della Metro C si imponga, finalmente una reale Valutazione di Impatto Ambientale, imposta dalla Comunità Europea e mai applicata per le precedenti 45 varianti, sottoposte solo ed esclusivamente ad un generico parere di "non assoggettabilità".

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