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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Linea C al collasso: cosa sta succedendo sulla terza metro di Roma

Lunghe attese e ascensori fuori uso sulla linea C: da due mesi il tragitto da Pantano a San Giovanni è un incubo

Pochi treni, lunghe attese in banchina, ascensori rotti. La situazione nella terza linea metropolitana di Roma è in costante peggioramento. E nell’immediato non è certo destinata a migliorare.

Lunghe attese e ascensori rotti

I passeggeri lamentano continui ritardi nel passaggio dei treni, con frequenze che si sono diradate rispetto all’inizio dell’anno. Gli orari riportati sui tabelloni fanno sembrare il servizio più simile alla contestata linea della Roma Lido che ad una metropolitana degna di una qualsiasi capitale europea. E lo stesso discorso si può fare per gli ascensori guasti. Alle stazioni - Graniti, Finocchio, Bolognetta, Borghesiana, Fontana Candida, Torre Angela eTorrenova sono in revisione e quindi fuori uso. Ma sono fuori uso gli ascensori anche alle stazioni di Torre Gaia, Pantano, Grotte Celoni e Gardenie. Disservizi che finiscono per rendere inaccessibile il trasporto metropolitano per i passeggeri con disabilità fisica che, peraltro, hanno a più riprese provato a segnalare il problema, divenuto annoso.

Cosa sta succedendo alla metro C?

“Dei tredici treni in dotazione, ci risulta che ne circolino circa sei – ha commentato Roberto Ricci il segretario regionale del dipartimento mobilità della dell FIT Cisl – Gli altri sono fermi per il collaudo dell’Asfisa, l’Agenzia Sicurezza ferroviaria. Di fatto, quindi, i mezzi passano in media ogni 17 minuti e non ogni nove, come da piani”. Con punte che arrivano, in giornate in cui si verifica un guasto, anche sui 20 minuti. Un’attesa infinita se si considera che, il servizio, dovrebbe essere quello di una linea metropolitana.

Dall’assessorato alla mobilità di Roma Capitale, intanto, arriva la conferma che il problema dei passaggi diradati è legato proprio alla riduzione dei treni. Il 18 febbraio l’Ustif, l’ufficio che per l’Ansfisa si occupa delle linee metropolitane, ha infatti bloccato il primo dei 13 treni impegnati sulla linea C. E da allora ha continuato a fermarne altri, al ritmo di uno al mese. Se a questi si sommano i treni che si guastano, com'è successo nella giornata del 19 maggio, le frequenze dei passaggi si diradano ulteriormente.

Un quadro in peggioramento

Perchè i treni sono stati bloccati? Il provvedimento dell'Ustif è motivato dal fatto che i convogli sui binari della metro C, non hanno effettuato le dovute revisioni. La gara per garantirle è stata avviata dall’Atac solo all'inizio del 2022 ma per arrivare all'affidamento di quell'appalto bisognerà pazientare più o meno sino al termine dell'anno. Il rischio, quindi, è che il servizio continui a peggiorare, perdendo un treno al mese. Un’opzione che il campidoglio voler scongiurare chiedendo una proroga ad Ansfisa. L’assessorato alla mobilità, contattato da RomaToday, fa sapere che è ancora al lavoro per finalizzare questo obiettivo. Nel frattempo, il servizio, è destinato a peggiorare.

Gli ascensori fermi per collaudi

C’è poi la questione dell’accessibilità. “Nella tratta extraurbana della metro C, anche molti ascensori sono fermi da tempo per i collaudi: in un sistema di scale profonde, in cui è impossibile l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’accesso è fondamentalmente precluso a chi ha problemi e fragilità” ha sottolineato il responsabile della FIT Cisl del Lazio, che ha auspicato un’inversione di rotta per garantire un servizio efficiente ed accessibile a tutti”. E’ anche l’auspicio di quanti, impossibilitati nel raggiungere la banchina o stanchi di passare tanto tempo in attesa del treno, stanno sperimentando sulla propria pelle gli effetti di una linea al collasso.
 

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