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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Stop ai lavori della Metro C, da lunedì 3000 operai in cassa integrazione

Finita la "tregua ferie", continua ad apparire lontano l'accordo. Da lunedì per gli operai del consorzio e quelli dell'indotto potrebbe scattare la cassa integrazione

Dalle ferie alla cassa integrazione. Sembra essere questo il destino dei 3000 operai, tra quelli alle dirette dipendenze delle ditte del consorzio e quelli dell'indotto, della Metro C. Lunedì infatti scadrà il termine fissato il 9 agosto per trovare una soluzione. Due settimane fa infatti si era deciso di "mandare in ferie" gli operai e nel frattempo di provare a trovare una soluzione.

IL NODO - La cassa integrazione è una mossa strategica del consorzio di imprese della metro C. Il nodo è quello di provare a mettere alle strette il Campidoglio, che deve, secondo l'azienda, saldare la sua quota dei 253 milioni di euro dovuti dopo un accordo transattivo per l'aumento dei costi per i ritrovamenti archeologici nella zona di San Giovanni. Il Comune, su tutti Marino e il suo assessore alla mobilità Impronta, chiede tempo per verificare l'esattezza dei maggiori costi. La richiesta è di spostare la data al 30 settembre. Fatte le verifiche, appurata l'entità dei maggiori costi e ricevuta da parte delle aziende un preciso cronoprogramma di consegna dei lavori, il Campidoglio si è detto pronto ad accogliere tutte le richieste.

Protesta operai Metro C | foto Russo RomaToday

ACCORDO IMPOSSIBILE - L'accordo tuttavia non piace alle aziende del consorzio. Ecco perché il 9 agosto si è preso tempo. Finite le vacanze sono ripresi gli incontri. Ieri al tavolo si sono seduti Comune, Imprese e Roma Metropolitane. Nulla da fare però: la fumata è stata nera.

CGIL E IMPRESE - La cassa integrazione appare esito scontato per la Cgil e il consorzio di imprese. Nicola Franco, uno dei rappresentanti del comitato imprese affidatarie di Metro C, dalle colonne del Corriere della Sera, attacca: "Il 2 settembre bloccheremo i Fori Imperiali coi nostri mezzi. Finora le banche ci hanno anticipato il pagamento delle fatture. Ora hanno chiuso i rubinetti. Su 3 mila operai la metà è già in cassa integrazione, alcune aziende hanno avviato la messa in liquidazione".

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