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Metro C, l'assessore Improta non è indagato: "La Procura lo conferma"

Lo dichiara l'assessore alla Mobilità in una nota: "Ciò risulta dalla certificazione della Procura nonché dal colloquio avuto dal mio legale"

“La Procura conferma che non sono indagato”. Ha messo un punto fermo l'assessore alla Mobilità Guido Improta alla notizia che si è diffusa mezzo stampa nei giorni scorsi sulla presunta indagine a suo carico nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per la costruzione della metro C. “Confermo di non essere iscritto nel registro degli indagati” ha dichiarato in una nota in cui spiega di aver ricevuto la certificazione della Procura della Repubblica in merito. Nel mirino ci sarebbe soprattutto l'accordo attuativo siglato tra Roma Metropolitane e il consorzio Metro C nel settembre 2013.

La notizia aveva iniziato a circolare martedì scorso quando Il Tempo anticipava l'informazione del coinvolgimento di Improta nell'inchiesta sulle grandi opere partita da Firenze. Nonostante la pronta smentita del diretto interessato, “non ho ricevuto alcuna notifica” ha ribadito più volte, nelle ore seguenti il lancio del quotidiano il condizionale che aveva caratterizzato il primo articolo è volato via lasciando spazio a un affermativo ripreso da agenzie e organi di stampa. Si accende la polemica politica. Improta, e attorno a lui pezzi di giunta e Pd, di fronte all'attacco del Movimento cinque stelle e dell'opposizione si ritrovano a dover difendere le sue mancate dimissioni.

A distanza di una settimana però la posizione dell'assessore non cambia. Anzi. Viene ufficializzata: “Non sono indagato” ribadisce. “Ciò è risultato con chiarezza dalla certificazione rilasciata in mattinata dalla Procura della Repubblica di Roma, nonché dal colloquio avuto dal mio legale, avvocato Giampiero Biancolella, con il sostituto procuratore dott. Erminio Amelio. Il mio legale si era recato questa mattina in Procura per dichiarare la mia disponibilità ad essere ascoltato oggi stesso, o nella giornata di domani, per rendere tutte le informazioni che gli inquirenti avrebbero ritenuto utili” si legge in una nota. “Non ravvisando la stessa Procura della Repubblica tale necessità, ho ribadito la mia disponibilità a fornire anche in futuro, ove necessario, documenti o chiarimenti in merito all’attività di indirizzo politico da me svolta. Ho ripercorso in questi giorni di processo mediatico con i miei legali tutti gli atti relativi alla linea C della metropolitana di Roma adottati fin dal mio insediamento e posso confermare che non sono state poste in essere condotte censurabili”.

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