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Metro C, tra sogni e realtà: ecco le date per Lodi e San Giovanni. Chimera Grottarossa

Presentate alla stampa le nuova stazioni della tratta tra Centocelle e Lodi. Fissate le aperture. Per il dopo San Giovanni prevalgono i dubbi. Le certezze sono fino a piazza Venezia. Grottarossa è la chimera

Realtà sempre più vicini e sogni al momento sempre troppo lontani. La metro C, al momento attiva tra Pantano e il Parco di Centocelle, si appresta a vivere mesi intensi nei quali probabilmente si capirà il suo destino. Da un lato l'apertura di nuove stazioni faranno realmente capire quanto questa infrastruttura è davvero centrale per i romani. Dall'altro la politica sarà chiamata a pronunciarsi sul futuro dell'opera. Già, perché se è certo l'approdo a San Giovanni, meno sicuro è quello a Piazza Venezia, dove i lavori sono in corso e le talpe spunteranno tra 10 anni. Oltre Venezia il buio con all'orizzonte la luce del sogno, quella di un capolinea a Roma Nord.

LE DATE - E' stata la presentazione alla stampa delle stazione tra Centocelle e Lodi l'occasione per parlare della terza linea di metropolitane. La realtà, quella più vicina, è relativa alle nuove stazioni e alla loro apertura. "La tratta della Metro C Centocelle-Lodi la apriremo tra fine giugno e metà luglio", ha detto il presidente di Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè. Lodi viene considerato uno snodo importante perché si trova a poche centinaia di metri dalla stazione San Giovanni e quindi dalla linea A, dando così una prima importante risposta alla cura del ferro che richiede la città". E San Giovanni? L'apertura è prevista per metà 2016".

OLTRE SAN GIOVANNI - Salè guarda però oltre. "Abbiamo depositato a dicembre nei termini dello Sblocca Italia il progetto definitivo per il tratto da Fori Imperiali a piazza Venezia, e inoltre al ministero è stato depositato il progetto di massima che riguarda il tratto da Venezia a Ottaviano. Quest'ultimo prevede dopo Venezia le stazioni di San Pietro - che verrà realizzata tra via della Conciliazione e Castel Sant'Angelo - e poi Ottaviano, con un chilometro e mezzo senza stazioni perchè visti i riscontri archeologici non se ne possono realizzare su corso Vittorio. Il costo complessivo della tratta e' stimato in massima intorno agli 1,3 miliardi di euro". Per Salè "l'opera deve arrivare a Grottarossa, non si puo' fermare a metà. E' fondamentale per la mobilità di tutto il quadrante Nord della città"

E LA POLITICA? - Oltre San Giovanni quindi, ma con un gruppo punto interrogativo. Il presidente del consorzio Metro C, Franco Cristini: "Noi come da contratto abbiamo iniziato a redigere il contratto per il tratto oltre i Fori Imperiali, ma circa 5 anni fa amministrazione sospese la progettazione per evidenti motivi di mancanza di finanziamenti, e da allora il progetto e' sospeso. A noi a oggi e' stato richiesto il progetto definitivo per il prolungamento della linea solo fino alla stazione Venezia".

I COSTI - Ad affrontare le polemiche sui costi è stato sempre Cristini: "Nel tempo abbiamo letto notizie che non corrispondono alla realtà. Quest'opera e' finanziata ad oggi fino a Colosseo-Fori imperiali, e il costo complessivo è di poco inferiore a 3 miliardi di euro (2,970 miliardi). Questo significa poco meno di 140 milioni a chilometro. Sfido chiunque a dimostrare che questo costo non sia in linea o addirittura inferiore a quello di realizzazione di altre metropolitane in Europa: a Parigi per una linea metro di questo tipo si è pagato 220 milioni di euro al chilometro".

Infine la frecciata all'amministrazione: "La nuova amministrazione comunale nel 2013 richiese a Metro C di poter rivedere tutto il contratto per ridefinire i tempi e rassenerare il quadro dal punto di vista economico. Nel frattempo e' uscita una sentenza perchè Metro C chiedeva il riconoscimento degli oneri del general contractor previsti dal codice degli appalti, ma per noi l'esito dell'arbitrato e' stato negativo, con un riconoscimento del 3,75% sul valore dell'importo dei valori, circa 90 milioni, che e' stato poi riportato sull'atto attuativo, quando invece la legge parla di un importo dal 6 all'8%".

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