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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Metro B a Casal Monastero, tutto fermo: "Senza cemento mancano 140 milioni"

Il prolungamento dell'infrastruttura al centro di una commissione capitolina Urbanistica e Mobilità. Il 26 settembre si terrà un incontro 'tecnico' in Campidoglio

Tutto fermo in attesa di risolvere il rebus del finanziamento. La patata bollente del prolungamento della linea B della metropolitana da Rebibbia a Casal Monastero passa all'amministrazione di Virginia Raggi. All'appello mancano 140 milioni di euro, la cifra che sarebbe dovuta derivare dalla valorizzazione urbanistica di sette aree posizionate lungo il tracciato. Aree utilizzate dal Comune come moneta per i privati che hanno vinto la gara, ovvero un consorzio che fa capo a Salini, Vianini e Ansaldo. Quattro di queste nel 2014 si sono rivelate inadatte mettendo così in discussione uno degli assi portanti del piano economico alla base del progetto. Il caso è finito ieri sul tavolo di una commissione capitolina congiunta Mobilità e Urbanistica, presiedute rispettivamente da Enrico Stefàno e Donatella Iorio. 

Con i lavori di commissione, al quale era presente anche il presidente di Roma Metropolitane Paolo Omodeo Salé, i rappresentati degli uffici Urbanistica e Mobilità e dell'Avvocatura Capitolina, è stata fotografata la situazione. Il 26 settembre ci sarà un incontro tecnico ma, in base a quanto emerso, il compito di trovare una via d'uscita spetta anche "alla politica", alla Giunta Raggi, quindi, in primis all'assessore Linda Meleo. Un terreno minato. Rinunciare alla valorizzazione delle aree significa trovare altrove i 140 milioni di euro venuti meno con il rischio di "modificare il piano economico finanziario alla base dei termini contrattuali e della gara d'appalto". 

Una soluzione è già stata cercata dall'amministrazione Marino che però, come riassunto dagli uffici comunali presenti in commissione, "per formalizzare l'intenzione di non procedere con la valorizzazione delle aree e proseguire con una revisione economica, ha prodotto solo una bozza di provvedimento che non si è mai trasformato in delibera". Anche precedenti tentativi di cambiare il piano economico in accordo con il vincitore dell'appalto non hanno prodotto alcun risultato. La richiesta di finanziamento è stata avanzata anche al Ministero dei Trasporti presso il quale si è tenuto un incontro nel marzo scorso. "Ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta". Non viene escluso nemmeno il rischio che il concessionario decida di portare la vicenda in tribunale. 

Il costo "dell'intero quadro economico" per realizzare il prolungamento di 2,8 chilometri di metro che per la prima volta porterà una metro fuori dal Grande raccordo anulare, ammonta a 508 milioni di euro. 99 milioni dalla Regione, 67 da Roma Capitale più altri 133 milioni da versare in un momento successivo alla realizzazione. Dalla valorizzazione delle aree dovrebbero derivare circa 200 milioni di euro. Di questi, 67 milioni dalla vendita di un'area a Pietralata e i restanti, circa 140 milioni, dalla valorizzazione dei terreni. Attualmente indisponibili. 

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