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C'era una volta la metro B: al suo posto una linea regionale

Lunghe attese e resse nei vagoni: continuano i disservizi sulla linea B. Il punto della situazione

La metro B da oltre un mese non c'è più, nonostante le promesse, i miglioramenti, lievi, arrivati negli ultimi giorni. Sulla seconda linea delle metropolitana di Roma le frequenze sono quelle di un treno regionale (quando va bene). Le attese in banchina superano in alcuni casi anche i 20 minuti e i treni, come conseguenza, sono strapieni. Cronache di un servizio che doveva migliorare, ma che continua ad essere deficitario.

Le lunghe attese

Da più di un mese a questa parte ad accompagnare al lavoro i romani c'è l'altoparlante che annuncia, causa assenza di treni, il prorogarsi delle attese in banchina. Le insegne luminose hanno smesso di indicare i tempi di attesa. Tutto lascia pensare che poco o nulla, sia cambiato rispetto ad un mese fa quando, a causa dei pochi treni a disposizione, veniva ripetutamente sospeso anche il servizio della tratta B1. 

Ad inizio marzo, sulla linea blu della metropolitana, erano rimasti in servizio soltanto 12/13 convogli. Un terzo circa di quelli in dotazione della metro B/B1 tra quelli in revisione, un paio in manutenzione ed altrettanti che erano in attesa del collaudo dell’ufficio di Ansfisa che si occupa di sicurezza sui binari. Da segnalare anche l'esistenza di 9 treni, che ad inizio mese risultavano fermi a causa di un tornio necessario a sistemare le ruote usurate. 

La normalità promessa

All’epoca l’assessore ai trasporti Eugenio Patanè, intervistato dal Corriere della Sera, aveva dichiarato che “con il ripristino dei nove in attesa di tornitura” si sarebbe tornati “presto a 22”. Quanto presto? Secondo il titolare della delega ai trasporti in Campidoglio da “lunedì 7 marzo” la situazione si sarebbe “normalizzata”. Le lunghe attese sulle banchine, gli annunci degli altoparlanti, i tabelloni che non indicano più i tempi di attesa, dimostrano che “la normalità” non è stata raggiunta.

Pochi treni in più

Rispetto ad un mese fa, il numero dei treni in esercizio sulla linea blu della metropolitana è aumentato di un terzo. Dal Campidoglio si ha notizia che, i convogli sui binari, sono saliti a 18. Se il miglioramento c’è stato, non si vede. Ad inizio marzo infatti i 12 treni rimasti a disposizione avevano comportato la sospensione della tratta B1. Ora le corse tra Bologna e Jonio sono state ripristinate ma il risultato è che, sull’intera linea B, i passaggi restano diradati. Molto diradati. 

“Sulla linea manca il materiale rotabile. Sono scadute le revisioni dei treni e quindi ne sono rimasti pochi in circolazione – ha spiegato Michele Frullo di Usb – I disservizi e le lunghe attese non sono quindi  un problema legato al personale”. Stessa considerazione è stata espressa da Claudio De Francesco, di UIL trasporti: “Stanno facendo le revisioni, sono in ritardo e quindi girano pochi treni”. A ben vedere, quindi, i pochi treni tornati sui binari non sono sufficienti a garantire uno standard all’altezza di un servizio metropolitano. Non lo dicono solo i passeggeri, stanchi delle lunghe attese e delle resse sui vagoni. Lo dichiarano anche gli altoparlanti delle stazioni.

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