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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Metro A a rischio sciopero bianco: nel mirino il nuovo Piano Industriale

A riportare gli esiti di una riunione tra un centinaio di macchinisti il quotidiano Il Tempo. I macchinisti contestano l'aumento dell'orario di lavoro a 900 ore annuali

Metro A a rischio sciopero bianco. Serpeggia il malcontento infatti tra i macchinisti della linea metropolitana che non hanno preso per niente bene il nuovo Piano Industriale di Atac. Il Piano, tra le varie misure, aumenta il carico di lavoro dei dipendenti, dagli autisti dei bus ai macchinisti arrivando fino al settore della manutenzione. La notizia è stata raccontata su Il Tempo da Vincenzo Bisbiglia che riporta gli esiti di una “riunione carbonara” tra i macchinisti della linea A “alla quale hanno partecipato un centinaio di lavoratori” sui 150 totali.

Per protestare la strada dello sciopero bianco. Una mobilitazione non meno pericolosa dello sciopero tradizionale per la regolarità del servizio. Lo sciopero bianco consiste nel rifiuto di effettuare lavoro straordinario di cui ormai l'azienda si serve regolarmente “causa del progressivo ridursi del personale di guida”.

Il Piano Industriale che ha ricevuto il via libera anche della commissione capitolina alla Mobilità include diverse modifiche per il carico di lavoro di autisti e macchinisti che vedono come parole d'ordine 'efficacia ed efficienza'.  In quanto ai macchinisti si legge nel documento: “Per il personale viaggiante nel settore metroferroviario occorre raggiungere una condotta effettiva a turno ordinario pari a 900 ore annue (a fronte delle attuali 700, ndr), rimuovendo i vincoli che oggi non consentono una pianificazione dei turni coerente con la forza disponibile”.

Modifiche anche per gli autisti dei bus. Anche qui l'incremento delle ore di lavoro: da 32 ore a settimana a 36 con una media giornaliera di durata dei turni che potrebbe aumentare di quasi un'ora: da 6.20 a 7.15. In percentuale la produttività aumenterebbe del 12,5%. Questi cambiamenti dovrebbero essere operativi entro il luglio del 2015. Obiettivo è aumentare la produttività e l'efficienza. Tra le iniziative anche la modifica della “struttura salariale” in particolare della sua parte variabile “verso incentivi che premino la quantità, la qualità e la regolarità della prestazione”.

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